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L'Artico come nuova frontiera strategica

Il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, ha illustrato il ruolo dell’industria italiana della difesa all'interno della strategia nazionale e internazionale per l’Artico, area sempre più centrale nei nuovi equilibri geopolitici

Durante la conferenza nazionale “L’Artico, la Difesa e il Sistema Paese nelle nuove sfide della competizione globale”, tenutasi a Roma il 29 ottobre, il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, ha illustrato il ruolo dell’industria italiana della difesa nella definizione di una strategia nazionale e internazionale per l’Artico, area sempre più centrale nei nuovi equilibri geopolitici.

Pontecorvo ha descritto l’Artico come “punto di convergenza di una duplice transizione, ambientale e geopolitica”. Da un lato, ha spiegato, il progressivo scioglimento del permafrost e il mutamento dei pattern climatici stanno ridefinendo rotte commerciali e opportunità economiche, aprendo però anche nuove vulnerabilità. Dall’altro, cresce la militarizzazione della regione e si intensificano le tensioni legate alla governance delle risorse e alla sicurezza delle infrastrutture critiche.

Per il presidente di Leonardo, la regione artica rappresenta “una frontiera strategica dove tecnologia, sostenibilità e sicurezza si intrecciano in un equilibrio delicato e decisivo per il futuro globale”. Affrontare tale sfida richiede, secondo Pontecorvo, una “visione sistemica e condivisa” tra governi, forze armate, industria e mondo della ricerca, in un percorso di cooperazione e innovazione responsabile.

Leonardo, ha aggiunto, intende contribuire con soluzioni “sviluppate in Italia ma concepite per rispondere alle esigenze di sicurezza e resilienza globale”, in un approccio multi-dominio che integri capacità spaziali, cyber, terrestri, aeree e navali in un unico ecosistema digitale. L’azienda rivendica un portafoglio tecnologico capace di operare in contesti estremi, dai -40 gradi alle condizioni di oscurità e isolamento tipiche dell’Artico, combinando resistenza ambientale e interoperabilità.

Tra gli esempi citati da Pontecorvo figurano l’elicottero multiruolo AW101, impiegabile per missioni di ricerca e soccorso (SAR) o trasporto tattico, e la costellazione satellitare COSMO-SkyMed, in grado di fornire immagini radar ad alta risoluzione in ogni condizione meteorologica. A queste si aggiungono sistemi integrati come le torrette HITROLE Light e soluzioni C-UAS e C5ISTAR di nuova generazione, progettate per rafforzare la capacità informativa e decisionale in scenari complessi.

 

Jökulsárlón Lake, Islanda. Immagine COSMO-SkyMed Prima e Seconda Generazione © ASI. Processata e distribuita da e-GEOS
   

L’azienda punta anche su tecnologie emergenti: intelligenza artificiale per il riconoscimento automatico, gemelli digitali per addestramento e simulazione, quantum sensing e architetture cyber-secure per garantire sicurezza dei collegamenti. Tutto questo si innesta nel “Digital Continuum” alimentato dal supercomputer Davinci-1, che fornisce capacità di calcolo e analisi dati avanzate per trasformare l’informazione in vantaggio operativo.

   

High Performance Computing davinci (foto Leonardo) 
    

Nel complesso, l’intervento di Pontecorvo ha presentato l’Artico non solo come area di competizione, ma come laboratorio per la cooperazione tecnologica e industriale. Una sfida che, nelle intenzioni del gruppo, vede l’Italia posizionarsi come attore capace di coniugare innovazione e sostenibilità anche nei teatri più difficili del pianeta.