l'incidente

Roma, crolla parte della Torre dei Conti ai Fori: un operaio sotto le macerie. Il prefetto: "È ancora vivo"

Dalle prime ricostruzioni tre operai sono stati portati in salvo mentre uno è stato trasportato all'ospedale San Giovanni in codice rosso. Un secondo crollo è avvenuto mentre erano in corso i soccorsi. Il sindaco Gualtieri e il ministro Giuli sul posto. Sull'edificio erano in corso lavori di consolidamento

Redazione

Lunedì mattina è crollata una parte della Torre dei Conti, in largo Corrado Ricci a Roma, nei Fori Imperiali. Secondo le prime ricostruzioni, un operaio di 64 anni ha riportato un trauma cranico ed è stato trasportato d'urgenza all'ospedale San Giovanni mentre gli altri tre operai, inizialmente bloccati su un'impalcatura, sono stati portati in salvo. Un altro operaio, un uomo di 66 anni, è ancora bloccato nell'edificio. Mentre i vigili del fuoco tentavano di raggiungerlo, passando attraverso una piccola finestra posizionata sul lato sinistro della Torre, c'è stato un secondo crollo. Una nuvola di polvere si è alzata nell'aria dopo la caduta di alcuni calcinacci. I vigili del fuoco non sono rimasti feriti, l'operaio è ancora intrappolato dentro.  "Abbiamo evidenze che sia ancora vivo, anche se non sappiamo in che condizioni sia", ha spiegato il prefetto di Roma Lamberto Giannini nel corso di un punto stampa con i cronisti. I vigili del fuoco hanno chiesto silenzio per provare ad ascoltare eventuali rumori all'interno della Torre dei Conti. Come ha spiegato il prefetto di Roma "il rischio crollo è altissimo" e questo sta rallentando di molto le operazioni di soccorso dell'uomo.  Circa alle 17  i soccorritori sarebbero riusciti a scambiare alcune parole e avere dei contatti con l'operaio, messo in sicurezza in una camera d'aria. Le operazione stanno avvenendo anche con il supporto delle unità specializzate negli interventi di recupero in zone terremotate e squadre speologiche. Inoltre, sono arrivati anche i mezzi Elephant in grado di aspirare le macerie. Allestiti anche alcuni tendoni, segno che le operazioni potrebbero durare ancora molte ore. Intanto la Procura di Roma ha aperto una indagine per disastro e lesioni colpose. Sul luogo del crollo sono presenti uomini della polizia giudiziaria della sezione specializzata in infortuni sul lavoro. Gli inquirenti disporranno una consulenza tecnica per ricostruire la dinamica e accertare le cause del crollo. 

 

 

Nell'area transennata sono arrivati anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il ministro Alessandro Giuli e, appunto, il prefetto di Roma Lamberto Giannini. Per seguire le operazione di soccorso è arrivata anche la moglie dell'operaio intrappolato sotto le macerie. L'edificio, eretto nell’858 da Pietro dei Conti di Anagni sopra una delle esedre del portico del tempio della Pace, era in ristrutturazione con dei fondi del Pnrr. 

 

  

"Seguo con profonda apprensione l'evolversi delle operazioni di soccorso alla Torre dei Conti, a Roma", scrive in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. ​"Il mio pensiero e la mia più sincera vicinanza vanno alla persona che in queste ore sta lottando per la vita sotto le macerie e alla sua famiglia, a cui auguro con tutto il cuore che questo dramma si concluda con un esito positivo. ​Desidero ringraziare tutti gli operatori delle Forze dell'Ordine, i Vigili del Fuoco e i soccorritori che stanno intervenendo con coraggio, professionalità e abnegazione in un contesto di estrema difficoltà. ​Ci stringiamo attorno a tutte le persone colpite da questo grave evento".

  

La Soprintendenza capitolina: "Le indagini preliminari ai lavori attestavano sicurezza dell'edificio"

"Prima dell'avvio delle opere sono state effettuate indagini strutturali, prove di carico e carotaggi per verificare l'idoneità statica della struttura, che avevano attestato le condizioni di sicurezza necessarie per procedere agli interventi sui solai". È quanto si legge in una nota della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, nella quale si spiega che il crollo di questa mattina della Torre dei Conti a largo Corrado Ricci "ha interessato il contrafforte centrale del lato meridionale e ha provocato a sua volta il collasso di parte del sottostante basamento a scarpa". Un secondo crollo, aggiunge la Sovrintendenza, "ha interessato parte del vano scala e del solaio di copertura". La Torre - si ricorda nella nota - era chiusa dal 2007 e per il suo recupero è stato stanziato "uno dei finanziamenti più consistenti" del Pnrr 'Caput Mundi'".

 

Il prefetto Giannini: "L'operaio è ancora vivo. Ogni sforzo per salvarlo, ma non è semplice"

"Al momento c'è una persona che è intrappolata ma abbiamo delle evidenze che sia ancora in vita, anche se non sappiamo quale siano le sue condizioni. C'è in corso ogni sforzo per cercare di salvarlo che è la priorità ma è un'operazione complessa". Lo ha detto il prefetto di Roma Lamberto Giannini, nel corso del punto stampa ai Fori Imperiali per l'aggiornamento sul crollo della Torre. Anche dopo il secondo crollo "la persona dà segnali di vita. Probabilmente perché nella prima entrata" i vigili del fuoco "non erano riusciti a liberarlo ma sono riusciti, in qualche modo, a proteggerlo", ha spiegato. "Quello che possiamo dire è che sarà un'operazione molto lunga e complessa, perché il rischio di crollo è altissimo. Ci proveremo in tutte le maniere - ha ribadito - perché la priorità assoluta è salvare questa vita umana, salvaguardando l'incolumità di chi sta intervenendo. Arriveranno altri mezzi. L'esito speriamo che sia buono ma non è semplice".

 

I lavori Pnrr all'interno della Torre servivano proprio al consolidamento dell'edificio

All'interno della Torre dei Conti erano in corso alcuni lavori proprio per, tra le altre cose, "il consolidamento statico", "la messa in sicurezza" e il "restauto conservativo dell'edificio". Il cantiere è di competenza del comune di Roma - ed è quindi gestito dalla soprintendenza capitolina - ed era stato appaltato per un totale di 6,9 milioni di euro. Nella scheda che descrive la situazione e gli interventi redatta dal Campidoglio si parla di "gravi problemi sul paramento murario esterno dell'edificio", "disgregazione degli elementi costruttivi", "crollo di alcuni controsoffitti moderni". La scheda descrittiva del comune sottolinea anche come al piano superiore della Torre "due stanze nell'angolo nord-occidentale hanno subito infiltrazioni d'acqua, causate dal distacco della guaina protettiva del pavimento. Sebbene la guaina della terrazza sia stata riparata nel novembre 2019, il soffitto e le pareti danneggiate dalle infiltrazioni non sono ancora stati ripristinati". A confermarlo è anche il presidente della commissione capitolina Pnrr Giovanni Caudo: "L'instabilità dell'edificio - spiega - era nota, tanto da essere stata oggetto nei decenni di tanti interventi di superfetazioni. Il successivo crollo, ancora piu' grave, minaccia e compromette tutta la struttura. I fondi del Pnrr sono stati previsti e investiti sulla Torre proprio per questo".  

La Torre dei Conti aveva già subito diversi crolli nel corso della sua lunga storia. In particolare durante i terremoti del 1348 e del 1630. Le uniche notizie precise riguardano però un terzo crollo, quello 26 ottobre 1644, quando un sisma non particolarmente forte danneggiò la struttura medievale e le case contigue causando la morte di due persone. "Cadendo oppresse molte case contigue dove restorno morti doi huomini, et quattro muli, et andò a male molta robba", annotarono le cronache dell'epoca. Solo nel 1690 la Torre dei Conti fu rafforzata da Papa Alessandro VIII che vi fece aggiungere i due robusti contrafforti di rinforzo tuttora esistenti. 

 

La storia della Torre dei Conti

La Torre dei Conti è nota anche come Torre Maggiore o Torre Secura. È un bell'esempio delle case-torri della Roma medievale in cui vivevano famiglie baronali e autorità ecclesiastiche. Fu infatti fatta ampliare nel 1203 da Papa Innocenzo III per la sua famiglia, i conti di Segni. I 29 metri di altezza attuali costituiscono soltanto il basamento della torre che in origine doveva superare i 50-60 metri ma fu danneggiata da tre terremoti tra il 1348 e il 1644. Francesco Petrarca la defini' "unica al mondo", "Turris illa toto orbe unica". La prima struttura fu eretta nell'858 da Pietro dei Conti di Anagni sui resti di una delle quattro esedre del Tempio della Pace fatto costruire da Vespasiano. Nel '200 Papa Innocenzo III la fece ampliare da Marchionne Aretino e rivestire con lastre di travertino provenienti dai Fori Imperiali, poi asportate nel tardo '500 per la costruzione di Porta Pia. Doveva essere un simbolo del potere ecclesiastico da cui si proteggevano le processioni papali da San Pietro al Laterano. A fine '600 Papa Alessandro VIII vi fece aggiungere due robusti contrafforti di rinforzo tuttora esistenti ma nei secoli successivi la torre fu abbandonata e usata come fienile e come deposito di carbone. Rimase poi isolata con la distruzione dei vicoli che la circondavano durante gli sventramenti per costruire Via Cavour a fine '800 e Via dei Fori Imperiali nel 1930.

  

    

La Torre si affaccia su largo Corrado Ricci, dal nome del direttore generale delle Antichità e Belle Arti durante gli scavi di "via dell'Impero": è la strada che ha preso il posto della vecchia 'piazza delle Carrette' cosi' chiamata perché vi facevano sosta i carri al limite del Foro Romano, allora zona di mercato. Nel 1937 la torre fu donata da Mussolini alla Federazione nazionale arditi d'Italia, che vi rimase fino al 1943. All'interno si trova il salone del Tempio della Pace che nel 1938 fu trasformato in Mausoleo degli Arditi e vi è tuttora sepolto in un sarcofago romano il presidente della federazione, Alessandro Parisi, morto in quello stesso anno in un incidente stradale.

La Torre, che sorge all'angolo tra Via Cavour e i Fori Imperiali, era chiusa da quasi vent'anni: nel 2006, infatti, furono sgombrati gli uffici pubblici che ospitava e da allora non era stata più utilizzata né manutenuta. Per questo motivo la struttura versava in uno stato di totale abbandono a causa del suo degrado sia esterno che interno. L'intervento di consolidamento, un progetto da 6,9 milioni di euro finanziato con fondi Pnrr, aveva a oggetto il recupero strutturale, il restauro, la messa in sicurezza e la salvaguardia della Torre e della sua parte ipogea. Prima di questi crolli, era previsto che i lavori si concludessero il 30 giugno 2026 per poi trasformarla in un museo dedicato alle fasi più recenti dei Fori Imperiali e in un Centro Servizi dell'Area Archeologica Centrale.

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