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Uno studente ha accoltellato un'insegnante in una scuola a Strasburgo

Mauro Zanon

Un quattordicenne si è scagliato contro l'insegnante ferendola al volto e dopo si è autoinflitto delle coltellate alla gola. L'anno scorso era stato segnalato per aver disegnato delle svastiche sui muri della scuola. "Condanno con vigore l'aggressione. È stata attivata una cellula di emergenza per assistere studenti e personale" ha detto la ministra dell'Istruzione francese Borne

Parigi. Un’insegnante di musica di 65 anni è stata accoltellata da uno dei suoi studenti nella scuola media Robert Schuman di Benfeld, a sud di Strasburgo, nel dipartimento del Basso Reno. I fatti, secondo quanto riportato dal quotidiano locale Dernières Nouvelles d’Alsace si sarebbero prodotti tra le 8.00 e le 8.15, in piena lezione. L’allievo, 14enne, si sarebbe scagliato contro l’insegnante ferendola al volto, prima di fuggire. L’aggressore è stato arrestato pochi minuti dopo l’attacco nei pressi di una strada tra Benfeld e Huttenheim. Secondo le informazioni di Dna, al momento dell’arresto da parte della gendarmeria, si sarebbe inflitto delle coltellate alla gola andando in arresto in cardo-respiratorio, prima di essere rianimato e trasportato in elicottero verso l’ospedale Hautepierre di Strasburgo. Il 14enne sarebbe attualmente in fin di vita, mentre l’insegnante è stata ricoverata in urgenza relativa ed è fuori pericolo.

“Condanno con vigore l’aggressione di un’insegnante da parte di uno studente in una scuola media del Basso Reno. Esprimo la mia solidarietà all’insegnante e alla comunità scolastica. È stata attivata una cellula di emergenza per assistere tutti gli studenti e il personale. Mi recherò immediatamente sul posto”, ha scritto su X la ministra dell’Istruzione, Élisabeth Borne. Non sono ancora chiari i motivi dell’attacco, ma secondo una fonte sentita dal Figaro lo studente era “problematico”, la scorsa primavera era stato segnalato alla giustizia per “aver disegnato svastiche sul muro della scuola” ed “era manifestamente affascinato da Hitler”. Sempre secondo le informazioni del Figaro, era stato affidato prima a una famiglia affidataria poi a una struttura di accoglienza della zona. I genitori di una ragazza che si trovava in classe al momento dell’attacco hanno descritto con queste parole la mattinata di terrore: “Quando siamo arrivati davanti alla scuola, gli studenti che erano appena arrivati urlavano al telefono cercando di spiegare ai genitori cosa fosse appena successo”. “È molto frustrante”, aggiunge la madre, “perché siamo qui e non possiamo ancora vedere i nostri figli. Devono essere interrogati. Alcuni sono terrorizzati”. Anche Gabriel Attal, ex primo ministro e già ministro dell’Istruzione, ha espresso la sua “totale solidarietà”.

“La scuola deve essere un santuario, dove c’è posto solo per la conoscenza e la violenza non ha diritto di cittadinanza. Un luogo di trasmissione, dove l’autorità dell’insegnante è centrale e rispettata”, ha scritto Attal. Gli studenti della classe in cui è avvenuta l’aggressione sono rimasti inizialmente confinati nell’aula prima di essere trasferiti nell’atrio della scuola. Gli altri sono stati evacuati verso la sala delle feste del piccolo comune alsaziano. “Abbiamo aperto la sala delle feste di Benfeld affinché i genitori potessero riabbracciare e riaccogliere i propri figli in condizioni adeguate”, ha dichiarato Jacky Wolfarth, sindaco del comune, che conta 6mila abitanti. Lo scorso giugno, un ragazzo di quattordici anni della scuola Françoise Dolto di Nogent (Haute-Marne) aveva accoltellato, uccidendola, un’assistente scolastica di 31 anni, durante un controllo degli zaini effettuato all’ingresso. “Nelle ultime settimane sono stati effettuati seimila controlli, con quasi 300 armi sequestrate”, dichiarò a giugno la ministra Borne. L’intensificazione delle operazioni di controllo degli zaini all’ingresso delle scuole, decisa dopo l’accoltellamento che lo scorso aprile, in una scuola di Nantes, ha provocato la morte di un’adolescente di 15 anni, non ha ancora permesso di arginare quella che l’ex premier François Bayou ha definito “la piaga delle armi bianche”. La giovane madre di un allievo della scuola media Robert Schuman ha detto a Dna: “Sono indignata. Cosa bisogna fare? Introdurre perquisizioni all’ingresso della scuola?”.

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