Tonga, le prime immagini dall'alto dopo l'eruzione e lo tsunami

Le foto scattate dall'esercito neozelandese in volo sull'arcipelago, tagliato fuori dal mondo. Telefoni e internet sono fuori uso, gli aiuti sono in viaggio

Le notizie che arrivano dalle isole Tonga sono ancora molto limitate. Dopo la violenta eruzione vulcanica sottomarina e lo tsunami che ha interessato le coste dell'intero Oceano Pacifico, i cavi sottomarini sono infatti compromessi, in particolare è fuori uso l'importante cavo di connettività digitale sottomarino che collega le Tonga alle Isole Figi. Telefoni e internet sono fuori uso. A breve sarà riabilitato il sistema 2G, almeno per consentire agli abitanti di telefonare e inviare messaggi.

   

   

Gli unici contatti tra il governo neozelandese e le autorità locali sono avvenuti tramite telefono satellitare. È proprio il governo della Nuova Zelanda ad aggiornare il mondo su quanto sta accadendo nell'arcipelago. Quelle nella gallery qui sopra sono le fotografie fornite dalle Forze di difesa della Nuova Zelanda, riprese con un aereo Orion in volo su Tonga.

       

Le immagini ci confermano la massiccia ricaduta di cenere e lapilli e alcuni cambiamenti della linea di costa provocati dallo tsunami. Nonostante la scaristà di informazioni si ha già la conferma di almeno tre vittime. Un bilancio provvisorio che con molta probabilità è destinato ad aggravarsi. Per quanto ne sappiamo, sulle isole mancano acqua potabile, cibo e ripari per chi ha la casa. I governi della Nuova Zelanda, dell'Australia, della Papua Nuova Guinea e della Cina stanno cercando di mandare aiuti. Il ministro degli esteri neozelandese Nanaia Mahuta ha assicurato che un C-130, carico di aiuti umanitari quali acqua, generatori e kit igienici, sarebbe pronto a decollare. In mare è già attivo l'esercito, che muove in direzione dell'arcipelago con due navi, la Wellington e la Aotearoa, che oltre alle forniture umanitarie trasporteranno un elicottero Seasprite. La Aotearoa potrà garantire 250 mila litri di acqua potabile e produrne 70 mila al giorno grazie a un impianto di desalinizzazione. La Nuova Zelanda ha annunciato, inoltre, aiuti per un milione di dollari neozelandesi mentre l'Australia si appresta a inviare una nave.

 

In questa breve gif elaborata da PlatformAdam è possibile osservare come sono cambiate le isole dal 3 dicembre al 17 gennaio, ovvero durante l'intera fase eruttiva iniziata il 20 dicembre scorso: dalla crescita alla distruzione.