Vietato toccare Hollywood

Un gruppo di attivisti si è arrampicato sul Monte Lee, che domina la parte nord di Los Angeles, e ha cambiato la scritta in Hollyboob per sensibilizzare sul problema del cancro al seno. Sono stati arrestati (e rilasciati), ma la denuncia per ingresso non autorizzato in proprietà privata non è stata ritirata

Giovanni Battistuzzi

Non erano burloni, ma persone che volevano sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema del cancro al seno. Ma visto che le campagne di informazione e prevenzione non sempre riescono davvero a sensibilizzare persone ormai annoiate da decenni e decenni di pubblicità progresso, allora hanno avuto una pensata tra il dada e il situazionismo. Hanno imboccato la Mulholland Highway, si sono arrampicati sul monte Lee, la collina che domina la parte nord di Los Angeles, e hanno modificato la Hollywood sign. Sono bastati due teloni, due giganti B per cambiare la scritta in Hollyboob. Boob come tetta. Sono stati arrestati dalla polizia. L'accusa è ingresso non autorizzato in proprietà privata e vandalismo. La prima è stata confermata, la seconda è subito decaduta. Nulla è stato rovinato.

 

"È un peccato che un'icona così importante per la città di Los Angeles venga svilita", ha detto il presidente dell'Hollywood Sign Trust, il gruppo a cui appartengono i terreni nei quali sorge la scritta, Mark Panatier, aggiungendo che violare una proprietà privata "per modificare uno dei simboli della città è sbagliato, indipendentemente dalla causa per la quale la si modifica". Gli attivisti sono stati rilasciati, ma il gruppo sembra non volere ritirare la denuncia.

 

Non è la prima volta che la scritta viene modificata da qualcuno. Anzi il gruppo in passato ha più volte accettato di modificarla con teloni provvisori, ovviamente previo pagamento. Nel 1987, per esempio, l'Hollywood Sign Trust, accettò di togliere una L alla scritta per accogliere Papa Giovanni Paolo II: "Holywood", foresta santa.

 

La scritta Hollywood è ciò che rimane di Hollywoodland, la mega installazione pubblicitaria che venne apposta nel 1923 da un agente immobiliare per cercare di vendere quei terreni allora disabitati. Il cinema si era trasferito lì già da qualche anno, quella scritta gli fece talmente comodo che quando nei primi anni Quaranta del Novecento l'amministrazione cittadina pensò di smantellarla si oppose fermamente.

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