contro MASTRO ciliegia
Non vado a vedere Zalone ma mi piace a occhi chiusi
La commedia di Zalone unisce spettatori diversi, riempie le sale (senza sussidi) e scatena polemiche assurde: per la sinistra è il cinema “sbagliato”, per la destra diventa un trofeo politico, non si capisce perché. Ma mentre l’élite s’indigna, il pubblico, colpevole, ride
Cinefilo che ha smesso di praticare (ma non di crederci) non ho intenzione di andare a vedere il film del momento. Credo di avere visto, di Checco Zalone, solo Che bella giornata al cinema e Quo vado?, ma in tivù. Forse non ho tutta questa urgenza di farmi ridere, ma sono molto contento che ci sia un attore comico capace di unire un mucchio di italiani tra loro dispari e farli divertire senza rotture di palle. La comicità è questo. Ciò che sta accadendo sui social, ma anche su giornali che si direbbero seri, fa però piangere. Un film italiano, finalmente non prodotto a soldi buttati dello stato, fa incassi d’altri tempi. E tutti quelli che ci fracassano gli occhi perché a vedere i film italiani non va nessuno, che fanno? S’indignano perché il pubblico va a vedere Zalone e non, che so, le indigeribili noiosate di Favino o di Elio Germano. Che sarebbero persino educazione. Quelli di destra invece prendono il successo di Zalone come se fosse un risarcimento a Meloni, non si capisce perché. Sul Corriere online era apparso un titolo straordinariamente stupido, ma esplicativo del declino del cinema italiano: “Se non è cinepanettone poco ci manca. Ecco perché, anche se il pubblico accorre, si può fare a meno di vederlo”. Il pubblico ha sempre torto, soprattutto quando si diverte. Geniale.
CONTRO MASTRO CILIEGIA