contro mastro ciliegia

Bravo Brigitte! La première dame contro slogan e processi senza prove

Maurizio Crippa

Brigitte Macron parteggia per Abittan dopo le contestazioni, ricordando la decisione definitiva della giustizia francese. Non solo una battuta energica, ma un intervento in difesa della realtà contro chi grida allo “stupratore” ignorando le sentenze

Amare Brigitte, non la rompicoglioni animalista ma proprio Brigitte Trogneux in Macron. E teniamo il titolo francese, “Bravo Brigitte!”, ben fatto Brigitte, dell’articolo di Causeur, perché è molto più aderente ai fatti dell’articolo di Rep. Nel quale si legge ad esempio che un’inchiesta di quattro anni fa con l’accusa di violenza sessuale contro l’attore francese Ary Abittan “è stata poi archiviata”, espressione che per i manettari italiani ha un significato ambiguo. No, la giustizia francese ha deciso per due volte (appello) il “non luogo a procedere” perché non vi era materia. Sabato scorso quattro femministe gruppettare mascherate hanno provato a interrompere uno spettacolo di Abittan gridandogli “stupratore”. Il giorno dopo Brigitte Macron è andata vedere lo spettacolo e, incontrandola, la vittima dell’assalto le ha confidato di aver paura di azioni violente. Brigitte ha risposto: “Se ci sono delle brutte stronze, le buttiamo fuori”. Una buona battuta, ed energica, per una donna che ha trascinato a processo gli odiatori che sostengono che sia un uomo. E che difende la verità dei fatti e il diritto di replicare a chi dice “Abittan può tornare sul palco ma le femministe hanno il diritto di manifestare”. Manifestare contro la realtà? Bravo Brigitte! 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"