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Contro Mastro Ciliegia

La differenza tra libertà d'espressione e violenza che nemmeno gli adulti conoscono

Maurizio Crippa

Un sedicenne è stato ammanettato dalla polizia in seguito a un tafferuglio fuori dalla scuola a Torino ai danni di militanti di Gioventù nazionale che stavano distribuendo un volantino. Il giorno dopo 120 famiglie, che non sanno la differenza tra libertà d'espressione e violenza, hanno scritto al preside per difenderlo

La vicenda dello studente di sedici anni di Torino ammanettato dalla polizia in seguito a un tafferuglio cui stava partecipando fuori dalla scuola, ai danni di militanti di Gioventù nazionale, è la classica occasione per la demagogia più stupida. I giovani di destra stavano semplicemente distribuendo un volantino “Contro la cultura maranza”. Non sarà la più intelligente delle iniziative, ma le idee sono libere. Però, racconta la pagina social del Collettivo, “immediata è stata la risposta degli studenti e studentesse, che hanno buttato nel cestino i messaggi di odio”. Democratici. E’ intervenuta la polizia, ha ammanettato il sedicenne “già noto alle forze dell’ordine perché aveva ricevuto altre denunce durante manifestazioni per la Palestina” (la Stampa). Insomma un recidivo da aiutare.

Ma la cosa che sorpassa ogni logica è che il giorno dopo 120 famiglie hanno scritto al preside per difendere l’ammanettato “trattato come un criminale mentre gruppi politici che si richiamano a ideologie xenofobe” eccetera. Adulti che non sanno la differenza tra libertà d’espressione e violenza. “A vent’anni si è stupidi davvero”, cantava il Maestrone. A sedici spesso di più. Ma è quando arriva l’età adulta che i genitori riescono a dare il peggio di sé.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"