contro mastro ciliegia

Maybe The Beach Boys

Maurizio Crippa

L'addio al mito della California, degli anni Sessanta, spiagge amore e libertà e quello della California democratica e libertaria che sta andando a fuoco in questi giorni. Quante volte abbiamo perso l’innocenza, noi che l'abbiamo sognata per una vita?

“Maybe The Beach Boys”, cantava quell’altro, californiano ma soltanto adottivo, mentre celebrava un diverso addio, tutto suo, scherzando pure sull’addio di Caroline No. Ora che è venuto il momento di un ulteriore addio californiano, l’addio a Brian Wilson, il fondatore o meglio inventore e sognatore dei Beach Boys, insomma il mito stesso della California, degli anni Sessanta, spiagge amore e libertà, c’è qualcosa che suona ineluttabile, definitivo ben oltre la malattia, la demenza, che a 82 anni ha chiuso il conto col mito fondativo della musica della Costa. E l’ineluttabile, il disturbante, riguarda l’altro addio, il mito della California democratica e libertaria che sta andando a fuoco in questi giorni, brutalizzato dalla Guardia Civile e dalle deportazioni di Trump. Il mito della California, “l’ideologia californiana” è già bello che crollato altre volte, e solo qualche mese fa se n’è letteralmente andato a fuoco, per giorni e giorni, nel più grande incendio urbano dai tempi di Nerone. Quante volte abbiamo perso l’innocenza, noi che abbiamo per una vita sognato California? Ma stavolta, l’addio a Brian Wilson, il patriarca della musica che ci è girata intorno, ha qualcosa di più irreparabile. Niente sarà più giocoso come l’estate senza fine di quei ragazzi sulla spiaggia. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"