Foto Ansa

Contro mastro ciliegia

La Svizzera era verde

Maurizio Crippa

La Cedu ha condannato Berna per non aver fatto abbastanza contro il cambiamento climatico. Reato un po' vago, vabbé. Ma il peggio è che la Svizzera produce emissioni di gas serra per lo 0,1 delle emissioni globali. Denunciare la Cina era troppo scomodo?

"Vendere l’anima in cambio di tutto il mondo è già un cattivo affare, ma per il Galles poi”, diceva san Thomas More. Una malinconia non dissimile, per quanto più di grana grossa, assale al pensiero che si possano fare sacrifici ai totem green, dai tappi delle bottiglie alle auto elettriche, per salvare il futuro dei pischelli a rischio. Ma per l’associazione Anziane per il clima, per giunta svizzere, poi. Allungare la vita alle amiche con età media 73 anni persino a noi boomer maturi sembra una forma di hybris sociale. Ma alla Corte europea dei diritti dell’uomo, non nuova a decisioni al limite della stramberia, la pensano diversa. E hanno condannato la Svizzera in una causa delle Anziane per il clima per non aver fatto abbastanza nel contrasto al cambiamento climatico. E’ la prima volta che uno stato viene condannato per una colpa simile, di cui non è semplice vedere i limiti giuridici. Ma vecchi e giovani a rischio di estinzione ieri ballavano la rumba. Peccato che la Svizzera già nel 2013 certificasse emissioni di gas serra corrispondenti allo 0,1 per cento delle emissioni globali. Ma denunciare la Cina era troppo scomodo, a quell’età. 

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"