Contro mastro ciliegia

Politica e falsissimi movimenti

Maurizio Crippa

Hollande che vende all'asta lo scooter delle scappatelle presidenziali, Sunak che voleva risalire la china con le Samba e invece i social lo hanno steso. Forse i politici che ballano al ritmo di "muoviti muoviti" dovrebbero capire che nell'epoca della scemenza social non è più uno sport per loro

Nel mondo in cui riescono a inventare un G7 dei Trasporti (a Milano! dove non si circola più) tanto per tenere Salvini lontano dal pattinaggio artistico sul Ponte, la politica può produrre di tutto. Ad esempio che François Hollande provi a rendere smart il suo appetitoso ritorno in campo (slurp) mettendo all’asta, che fa molto pop, lo scooter con cui dieci anni fa si fece beccare mentre andava di buon mattino a portare i croissant all’allora amante e oggi consorte. Del resto “muoviti muoviti” è l’imperativo jovanottiano della nostra epoca, politici compresi. Così Rishi Sunak, il premier britannico in scivolata verso l’abisso, ha pensato a un rilancio ginnico facendosi fotografare con un paio Adidas Samba. Le Samba esistono dal secolo scorso, ma quest’anno sono trendissime. Pensava di sfruttare lo slancio, invece a migliaia sui social hanno iniziato a insultarlo e a predire disastri anche per le vendite Adidas. Ben gli sta, se ancora non ha capito che non esistono più elettori, ma solo dementi su TikTok. Poi arriverà Canfora a dire che la democrazia faceva già schifo ad Atene, perché votavano in pochi. Ma visto l’andazzo, era molto meglio così. O almeno era meglio ai tempi di Sasà Gallo, il votoscambista torinese che regalava tessere autostradali per andare a Bardonecchia. Muoviti muoviti.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"