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contro mastro ciliegia

Palle, Bandecchi e giornalisti

Maurizio Crippa

L'ex sindaco di Terni, sospettato dagli antifa di essere una specie di marciatore su Roma, ha mandato a quel paese l'Ordine dei giornalisti, nonostante quello sia una creatura mussoliniana: "Cancellazione per rottura di palle” e per la difesa della libertà d'espressione, ha scritto. Assai meno conformista di chi liscia il pelo all’ovvio appena ha un microfono sotto i denti

Altro che Ghali che le canta chiare a Israele, ma “fiutando l’aria di piazza e il conformismo” (copyright Francesco Merlo, che ringraziamo anche per Vitaliano Brancati: “Ogni cretino è pieno di idee”). E soprattutto altro che arrivano le destre, ecco il nuovo Mussolini che vien da Terni. L’ex sindaco umbro Stefano Bandecchi, testé dimessosi in odore di marciatore su Roma, si dimostra invece un paladino di libertà e un vero anticonformista: ha scritto una letteraccia e mandato a quel paese l’Ordine dei giornalisti – creatura mussoliniana quant’altre mai, va ricordato – cui era iscritto in quota pubblicista: “Oggetto: cancellazione per rottura di palle dall’albo dell’Ordine dei giornalisti”, ha scritto. Al quarto procedimento disciplinare non ne poteva più: “Sarei lieto ed entusiasta di poter uscire dall’Ordine dei giornalisti, dato che tale Ordine non rappresenta a mio avviso la libertà di espressione e di idee tantomeno di linguaggio… trovo altresì inquietante apprendere che la libertà del pensiero sia vincolata dall’ordine costituito”. “Detto ciò, siccome non ho tempo da perdere con voi ogni due mesi, vi pregherei di cancellarmi immediatamente”. Dunque: è mussoliniano lui, o è assai meno conformista di tanti che lisciano il pelo all’ovvio appena hanno un microfono sotto i denti?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"