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Contro mastro ciliegia

Infoibatori per Hamas

Maurizio Crippa

Lo sconcertante giustificazionismo dell'Anpi contro la richiesta di approfondire nelle scuole la tragedia delle Foibe perché, in fondo, le vittime se la sono meritata. Un assurdità che ricorda qualcosa di attuale e di osceno. Indovinate cosa

Dopo Guterres giustificazionista di Hamas, dopo l’Unicef ammutolita su Hamas, poteva mancare la sciagura degli infoibatori per Hamas? Le prefetture hanno indirizzato ai sindaci e agli uffici scolastici una circolare in cui sollecitano le scuole a iniziative “per diffondere la conoscenza” della tragedia delle foibe (Giorno del Ricordo, 10 febbraio). Non si vede cosa ci sia di male, a meno di volere, come sempre, distinguere tra vittime e vittime. Che del resto è la specialità dell’Anpi di Pagliarulo, almeno a far data dall’invasione dell’Ucraina. Strilla dunque, l’associazione nominalmente dei partigiani, che “non è vero che le foibe riguardarono solo gli italiani” (c’è vittima e vittima, of course), che quella del fronte orientale è “una complessa vicenda” (che c’entra col ricordo delle vittime?) e che soprattutto “si ignora l’aggressione italiana alla Jugoslavia del 6 aprile 1941, la repressione bestiale della resistenza locale a tale invasione da parte dei comandi militari italiani, le stragi dei civili in particolare”. Cose che nessuno ignora, ma per l’Anpi significa soltanto che se poi gli italiani sono stati infoibati la colpa è loro. E non vale nemmeno la pena ricordarli, c’è vittima e vittima. Purtroppo, invece, il giustificazionismo degli infoibatori ricorda qualcosa.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"