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Contro mastro ciliegia

Ferruccio Sansa nel ventilatore

Abbiamo sempre combattuto la buona battaglia contro i manettari. Ma la storia della moglie dell'ex sfidante di Toti, ed ex giornalista del Fatto, fa molto ridere: è indagata assieme a un prete per “concorso in circonvenzione di incapace” di una ricca beghina e la Verità ci sta inzuppando il biscotto

Non abbiamo mai avuto fede negli sputtanamenti da verbale mediatico-giudiziari, né tantomeno nei processi a mezzo stampa dei politici e di nessun altro, compresi famigliari, coniugi e persino amanti. Contro la melma del giustizialismo gazzettiere abbiamo sempre combattuto la buona battaglia, come dice san Paolo, e se non l’abbiamo vinta almeno abbiamo conservato la fede in un giornalismo senza manette. Perciò auguriamo ogni bene a Ferruccio Sansa, consigliere regionale ligure, e a sua moglie Maria Valeria Valerio. Però, a dirla tutta, la cosa fa moltissimo ridere.

Sansa è infatti ex giornalista del Fatto, giornale eponimo di manetta e ventilatore. Si era candidato contro Toti sventolando “la gravissima questione morale” (e ancora insiste coi fantomatici festini hard). Poi viene fuori la gustosa storia della moglie: avvocata e ora indagata insieme a un prete, assai economo, per “concorso in circonvenzione di incapace” di una ricca beghina che avrebbe lasciato ai due un bel gruzzolo. Sulla vicenda la Verità, non a caso il giornale gemello del Fatto, sta imbastendo un canagliesco feuilleton. Sansa ora grida “al metodo Boffo”. E come il caro vecchio Dino, gli auguriamo di essere lindo come una canonica. Però, chi di ventilatore ferisce. Eccetera. 

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