CONTRO MASTRO CILIEGIA

La moralità di Plantu e l'oscenità di Vauro. In due disegni

Maurizio Crippa

Il confronto di due vignette sui temi di oggi: c'è vignettista e vignettista

Disegnare vignette significa saper cogliere in un istante, in un’immagine, l’ironia o l’indignazione del mondo, dare voce all’allegria o a un dolore profondo. Serve una matita baciata dal talento, e una predisposizione morale. Plantu, il grande vignettista francese, una vita al Monde, queste qualità le possiede. Ha disegnato un mostro assassino di Hamas che punta la pistola alla tempia di due bambini: uno è israeliano, l’altro palestinese. Vittime del mostro. Del resto Plantu ha fondato Cartooning for peace, un’associazione per difendere i vignettisti minacciati, e si schierò con Charlie Hebdo. Poi c’è Vauro, mestatore malvissuto e peggio invecchiato, più osceno dei suoi stessi scarabocchi antisemiti. Vauro, quello del naso di Zelensky disegnato come sarebbe piaciuto a Goebbels. Ha disegnato questo. C’è uno stronzo di spalle – forse per la vergogna, forse è l’autoritratto della sua parte politica –  che butta a terra le  bandiere dell’Ucraina e di Israele. Buttare a terra le bandiere delle vittime è una cosa così vergognosa che persino uno come Vauro dovrebbe capirlo. I suoi (ex) amici di Charlie Hebdo, che sanno cosa sia il nazismo islamico e che oggi lo manderebbero affanculo, hanno disegnato invece un mullah di Gaza che non ha più acqua: non può lavarsi le mani insanguinate. C’è vignettista e vignettista. E soprattutto c’è la moralità, chi ce l’ha.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"