Foto Ansa

Contro Mastro Ciliegia

Mancini senza difesa (come Conte)

Maurizio Crippa

Ancora non s'è capito se Giuseppi è per aumentare le spese della difesa o no. Ma del resto che importa, in un paese in cui alla prima sconfitta i giocatori se la danno a gambe dal ritiro, e lasciano l'allenatore da solo, esattamente come il capo (forse)dei 5 stelle?

Ancora non s’è capito se Conte, inteso Giuseppi, alla fine è per aumentare le spese militari del 2 per cento oppure no. Ma forse sì. Certo che dire “per le armi l’Unione europea spende già il quadruplo della Russia”, mentre la Russia prende più botte dall’Ucraina che Donnarumma dalla Macedonia, è una dichiarazione bizzarra. Ma in fondo significativa: del fatto che l’Italia, una certa Italietta che ogni volta che c’è da metterci la faccia, ogni volta che c’è il rischio di dover affrontare un nemico, scappa via.

Prendete una cosa insignificante, come il calcio. La Nazionale umiliata per due anni non serve più. Eppure, invece di un bel “rompete le righe!”, il ct Mancini, che resiste in trincea, vuole tenere la truppa di sbandati in ritiro. Per giocare almeno una partituzza contro la Turchia. Maddai. Fatto sta che in tre giorni se la sono data a gambe in otto (su undici). Verratti, Mancini (Gianluca), Berardi  hanno marcato visita. Jorginho, Insigne e Immobile hanno più sobriamente salutato, Politano e Florenzi boh. Ecco, tu puoi anche aumentare le spese per la truppa del 2 per cento, ma se sei una nazione che alla prima scaramuccia scappa gambe in spalla, a che serve? Finisce che il povero Mancini è rimasto solo. Esattamente come Conte (no, non l’allenatore) nel suo ex partito pure allo sbando.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"