WikiMedia

Contro mastro ciliegia

Oddio, i neo sanbabilini!

Maurizio Crippa

L'espressione "Milano bene" non si sentiva dagli anni 70. Ora è tornata per l'arresto di quattro giovani suprematisti alla Breivik che volevano sprangnare un immigrato. Li hanno fermati, bene. Ma il fatto che siano di famiglia ricca è un'aggravante? E Lombroso quando lo richiamiamo in servizio?

Non sentivo più l’espressione “Milano bene” dai tempi dei “sanbabilini” con i Ray-Ban degli anni ’70, di San Babila ore 20, o di La polizia s’incazza. Sarà l’irresistibile attrazione del vintage, ma tutti gli online sparavano ieri contro “i giovani della Milano bene”, i nuovi mostri neofascisti e suprematisti arrestati a Milano (quattro, ventenni: anche se a leggere i titoli sembrava una retata) perché in procinto di debuttare nel crimine razzista con un’azione violenta (“ma eviterei la testa se non finiamo nei guai”) contro una vittima esemplare: nero, musulmano, di sinistra. Lo volevano sprangare, i quattro adepti al gruppo Avanguardia Rivoluzionaria che si ispirava a Breivik e ai suprematisti americani. Li hanno fermati prima, ora avranno tempo di schiarirsi le idee dalla loro paccottiglia ideologica, internettiana, violenta. Ci sarà il tempo, anche per i giornali, di spiegare quel grottesco ricorso alla “Milano bene”. Erano, pare, di famiglie benestanti: ma è un’aggravante? La dimostrazione di un teorema? La prova provata della connessione tra ricchezza e razzismo? E se invece fossero stati fascisti poveri, di periferia? E Lombroso, quando lo richiamiamo in servizio?

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"