Contro Mastro Ciliegia

Essere Frau Blücher e finire ricordata come Renzi

Maurizio Crippa

Pensare a Cloris Leachman come la terrificante governante di Frankenstein Junior. Come se un giorno ci ricordassimo del leader di Iv soltanto perché ha mandato a gambe all’aria Giuseppi

Tutti ce la ricordiamo come Frau Blücher. Una grande attrice, una donna di grande ironia quando essere una donna di grande ironia, nel mondo dello spettacolo, non andava ancora di moda, insomma Cloris Leachman (ma il nome poco ci dice). E’ morta alla bella età di 94 anni. Ma tutti quanti, tutti i giornali e noi stessi abbiamo ricordato solo quel nome, non il suo: Frau Blücher.

 

La terrificante governante di Frankenstein Junior, quella il cui nome faceva spaventare i cavalli anche da remoto, nel mitico capolavoro di Mel Brooks. Eppure nella sua lunga carriera – esordì bellissima, a 19 anni, con un signore del cinema che si chiamava Robert Aldrich, ha vinto un Oscar come miglior attrice non protagonista in L’ultimo spettacolo di Peter Bogdanovich, altro capolavoro, è stata inserita nella Television Academy Hall of Fame, ha avuto ventidue nomination agli Emmy e ne ha vinti otto, ha recitato con Paul Newman in Butch Cassidy e con tante altre star. Ma, bellissima, aveva questa ironia che la portava anche a scegliere le parti comiche, e persino se serviva a farsi brutta, sullo schermo. Così noi ci ricordiamo di Frau Blücher, che è un po’ come, si parva licet, se un giorno ci ricordassimo di Matteo Renzi soltanto perché ha mandato a gambe all’aria Giuseppi Conte. 

 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"