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contro mastro ciliegia

Il magic moment dei sedevacantisti

Maurizio Crippa

Già c'era il Papa "illegittimo", adesso alla Casa Bianca potrebbe arrivare un presidente non eletto "DAVVERO" ma frutto di un golpe. Il trionfo dei sanfedisti e dei complottisti nel loro fantasy preferito

Comunque vada a finire, questa quadriennale verifica dei poteri che reggono il mondo ha già i suoi vincitori morali. Ma che dico, i veri mattatori, i veri trionfatori: gioco partita incontro. Sono i sedevacantisti. Un gruppo strampalato ma omogeneo di sanfedisti e complottisti d’ogni latitudine, gli unici autorizzati a cantare vittoria davanti all’inveramento dei loro sogni più folli. Sono quelli che sull’onda delle profezie dell’emerito Carlo Maria Viganò, il cardinal nipote di Trump, e di Antonio Socci rifiutano preventivamente la (eventuale) vittoria di Sleepy Biden in quanto frutto di un “golpe” (Socci) o addirittura di un complotto mondiale satanista (Viganò, tra i due senza dubbio il meno lucido). “Se non vengono chiarite tutte le colossali zone d’ombra sul voto e non viene data la vittoria in ogni stato a chi ha DAVVERO vinto”, ha scritto Socci, “ciò che sta accadendo somiglia a un vero e proprio golpe”. Socci da anni sostiene che l’elezione di Papa Francesco non sia valida, anzi truffaldina, anzi non sia nemmeno avvenuta e che il vero Papa sia l’Emerito. Peccato che, essendosi dimesso, non lo è più. Dunque la (santa) Sede è vacante. E adesso che anche l’altro dei “due soli”, come direbbe Dante, che governano questa valle di lacrime potrebbe risultare illegittimo, anzi mai eletto (STOP COUNT!, come strilla Trump) ci troveremmo con la magica situazione di avere  due sedi vacanti, e due usurpatori sul trono non autorizzati. I sedevacantisti di ogni latitudine hanno fatto bingo, e ora si posso godere il loro fantasy preferito. Viva l’anarchia, che tutti i complotti se li porta via.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"