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Menate i lombardi, please

Maurizio Crippa

Con buona pace di Ferruccio de Bortoli, e anche di me stesso a dirla tutta, e di tutti quelli che ultimamente lamentano la Schadenfreude verso la Lombardia bisogna dire che se la meritano, certi lombardi

Con buona pace di Ferruccio de Bortoli, e anche di me stesso a dirla tutta, e di tutti quelli che ultimamente lamentano, col coeur in man, la Schadenfreude verso la Lombardia bisogna dire che se la meritano, certi lombardi. Hanno proprio rotto il ca**o. Prendete quel bel fascistone per bene di Riccardo De Corato, che ora “in qualità di assessore regionale alla Sicurezza stradale” ha presentato un esposto contro la pista ciclabile realizzata in fretta e furia in corso Buenos Aires dal comune per consentire ai milanesi di uscire dalla tana senza rischiare di contagiarsi in metropolitana. Funziona? Anche sì. Ma soprattutto De Corato rappresenta la Regione, e persino Fontana, che ha già le sue gatte da pelare, ha dovuto in fretta e furia dissociarsi dall’invasione di corsia del suo assessore, che molto ha fatto imbufalire Beppe Sala. O prendete lo sciacallone del Papeete. I pm di Bergamo annunciano di voler sentire Conte, Speranza e pure Lamorgese sulla famosa non-zona rossa di Bergamo, e per Salvini è già una condanna in Cassazione: “Dopo tante menzogne e attacchi vergognosi, giustizia è fatta”. Dimenticando ovviamente che sull’ingarbugliata questione sono stati “sentiti” anche quelli del governo lombardo, il suo. E forse senza essersi accorto, sarà stato impegnato su Tik Tok, che nel frattempo Fontana ha scaricato il suo direttore della Sanità, perché non si sa mai. E’ ora di menarli certi lombardi. Please.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"