(foto LaPresse)

Alla cinquina dello Strega sono diventati sei. E Leosini?

Maurizio Crippa

Mazzucco ha detto: “Per la prima volta ci troviamo ad ammettere una sestina, non essendo compreso nella cinquina almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo”

Ora che persino Bush voterà per Biden, certezze non ce ne sono più. Si rimaneva perciò disperatamente aggrappati alla certezza che nella cinquina del Premio Strega erano in cinque. Fottuta anche quella: quest’anno, sarà il Covid, sarà che manco potremo imbucarci al Ninfeo, sarà per compensare il taglio dei parlamentari, ma la cinquina è diventata una sestina. Sei. Melania Mazzucco ha detto: “Per la prima volta ci troviamo ad ammettere una sestina, non essendo compreso nella cinquina almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo”. L’editore ripescato coi resti, tipo al proporzionale, è Fandango, l’autore Jonathan Bazzi, Febbre. Che parla di una malattia infettiva. Dicono che è solo stavolta, ma già si sa come andrà finire. Dopo il piccolo editore sarà la volta del piccolo scrittore, dopo il malato verrà il disabile generico, poi quello che lo scherzavano a scuola. Potrebbero d’ufficio inserire tutti gli anni anche la Leosini. Così, in quota Strega.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"