Matteo Renzi ospite a "Piazzapulita" (foto LaPresse)

Renzi vs. Formigli, tutto orribile ma l'informazione di più

Maurizio Crippa

Il leader di Italia viva sembra sempre più De Niro in “Irishman”, in cerca di vendetta; il giornalista sembra un Santoro da vecchio

Nessuno ha ragione (spoiler) e soprattutto nessuno è innocente. Ma la storia è così orribile che finisce per essere esemplare. A “Piazza pulita” Formigli fa una specie di interrogatorio a Renzi sulla famosa casa (ah, i talk populisti). I follower di Renzi, quattro gatti ma arrabbiati brutti, non gradiscono e spiattellano sui social indirizzo, planimetrie, terrazzature e barbecue della casa di Formigli. Al grido #colposucolpo lanciato dal boss della gang, Renzi. Formigli prova a parlamentare direttamente col Capo: “E’ una porcheria”, tieni a bada i tuoi. Sui social fioccano indignazioni come questa (un collega giornalista): “Corrado #Formigli fa giornalismo parlando della casa di Renzi. I follower di Renzi… invece fanno squadrismo contro la libera informazione”. Secondo costui, dunque, parlare della casa di Renzi (nessun reato, notizia gentilmente offerta dai pm) è “fare giornalismo”. Molto bene.

 

 

Sullo squadrismo, parola a parte, è invece vero. Tanto che Renzi si spiega: “Sono d’accordo, è davvero ‘una porcheria’ e invito tutti quelli che hanno voglia di ascoltarmi a non rilanciare messaggi sulle case private di un personaggio pubblico”. Però aggiunge: “Rimane il fatto che le porcherie sono sempre tali. Sia quando si fanno ai giornalisti, sia quando si fanno ai politici”. Secondo i formiglisti, tra i due casi c’è una bella differenza. Non è così: è che l’informazione è diventata una simile robaccia, che tanta gente si confonde. Ma nessuno è innocente: Renzi sembra sempre più De Niro in “Irishman”, in cerca di vendetta; Formigli sembra un Santoro da vecchio. E Italia viva, niente: è viva?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"