Enrico Lucci (foto LaPresse)

Lucci, neomelodico vero

Maurizio Crippa

Prendere il mostro e mandarlo in onda e provare a farci ridere: ecco il vostro Elephant man

Tra qualche giorno, ma solo tra qualche giorno, saremo in grado di ascoltare le polemiche e i ve lo avevamo detto. Le polemiche sul fatto che anche Vespa intervistò il figlio di Totò Riina (e c’era il governo Renzi, non i due pupari allo sbaraglio). E le polemiche à la Faraone-Carfagna forse dimentichi, appunto, che è successo anche prima. La noia, ma tra qualche giorno. Per adesso, l’unica cosa che provoca fastidio, una specie di reflusso gastroesofageo, non è che Leonardo Zappalà abbia detto durante il programma Realiti: “Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro”. Parlava di Falcone e Borsellino, questo cantante neomelodico siciliano di anni 19. A dare acidità di stomaco non è tanto lui. E’ Lucci, Enrico Lucci. Questo emerito scarto di Iena, ora trasmigrato su Rai2, la rete cianfrusaglia, per portare il suo frusto giochino, con la solita faccia fintamente divertita, invecchiata. Quello di prendere il mostro e mandarlo in onda e provare a farci ridere: ecco il vostro Elephant man. Siccome è paraculo, si giustifica pure, Lucci, uno che ha studiato persino storia, per dire: “Io mi rivolgo a questo ragazzetto con toni paterni, perché non si massacra un ragazzetto… anche se ha degli idoli abbastanza orribili e le idee abbastanza confuse”. Che sia molto più decente non invitarlo in tv, al domatore di Elephant man nemmeno viene in mente.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"