Anni Settanta (Grace)

Mentre come tutti meditavo su che fine hanno fatto gli anni Novanta sono rimasto folgorato dall’apparizione alla Fashion Week di Parigi di Grace Jones

Maurizio Crippa

Tutti quanti a dire le stesse parole, ieri, in mezzo mondo, e tutti i siti dei giornali a titolare, con la poca fantasia che certe volte lo sgomento ci lascia: “Sono finiti gli anni Novanta”. E la sensazione è vera per forza, almeno un pochetto eh, persino per quelli che i Prodigy non li hanno mai sentiti, e francamente non hanno mai visto neanche una puntata di Beverly Hills 90210. Come direbbe De Niro, sono andato a letto presto per un sacco di tempo. Ma non così presto, diciamo, da non essere rimasto incantato, sempre ieri, da un’altra apparizione a-temporale. Mentre come tutti meditavo su che fine hanno fatto gli anni Novanta (pensate quando diremo: ah, erano gli anni in cui è nata Forza Italia, mio Dio) sono rimasto folgorato dall’apparizione alla Fashion Week di Parigi di Grace Jones. Che di anni ne ha settanta, nel senso di tutti suoi, ma dire viva è poco. È balzata più pantera che mai sulla passerella con una giacca sberluccicante e di colori cangianti, un body e gli stivaloni e si è messa a ballare come fossero ancora gli anni Settanta, o ancora gli Ottanta, altro che i Novanta. Ma quelli dopo ancora, che lei ha attraversato con quella grinta agile che ti fa dire, anche se la dance music è stato il tuo genere tanto quanto il neomelodico napoletano: apperò, ma che gran bella storia. Applausi. Perché la vita è anche così, prima o poi si muore, ma certi decenni non passano mai.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"