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La legge funeraria della Lega per i nostri cari estinti

Maurizio Crippa

Per la prima volta la Lombardia autorizzerà “la sepoltura degli animali d’affezione” con i loro padroni. Bei tempi

Nel giorno in cui ci ha lasciati Karl Lagerfeld abbiamo scoperto che la sua gatta Choupette era stata inserita nella linea ereditaria e ora “ha la sua piccola fortuna, è un’ereditiera, Choupette è una ragazza ricca”. Non è il primo, non sarà l’ultimo a farlo, è solo un segno del sentimento, e del nostro sentimento del tempo. Ma il giorno in cui Choupette è diventata ufficialmente ricca è anche quello in cui la Regione Lombardia (e poi dite che l’autonomia non serve) ha approvato su ordine del giorno della Lega la sua nuova Legge funeraria. Morire non è la novità, la novità è che per la prima volta una regione italiana autorizzerà “la sepoltura degli animali d’affezione con i propri cari” perché, nelle parole del relatore, “consentire ai lombardi che hanno passato la vita con i propri animali di affezione di tenere vivo l’affetto anche dopo la loro morte è una proposta di buon senso”. L’animale dovrà essere cremato e inumato in una teca a parte, e pure questo è un fatto di buon senso, una volta i re si facevano ammazzare il cavallo per portarselo nella tomba. Anche questo è un bel segno dei tempi, stupisce che sia stata invece esclusa la possibilità di mettere sulla lapide la foto al secondo inquilino. Ma forse è un bel segno dei tempi che la stessa Legge funeraria, sostenuta dalla Lega, voglia abolire le aree per le sepolture. Pare che l’idea sia impedire la costituzione di cimiteri islamici. Intanto in Alsazia c’è chi profana i cimiteri ebraici. Bei tempi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"