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Da Twitter a taser

Maurizio Crippa

Nuovi primati di Milano: ha aperto il primo Starbucks d’Italia ed è la prima città dove la forze dell’ordine hanno estratto dalla fondina il temibile taser, la pistola elettrica

Ora, non so sei sia vero davvero, o se siamo un po’ bauscia come spesso accade, ma del resto l’ha scritto il Corrierone. A Milano ha aperto il primo Starbucks d’Italia, alla faccia del Codacons che dice che il caffé è troppo caro e di quelli che dicono che è troppo lungo. Ma la città può mettere in bacheca subito anche un altro record: è la prima dove la forze dell’ordine hanno estratto dalla fondina il temibile taser, la pistola elettrica, e bang bang (anzi forse farà zzz zzz) ed eccoci nella nuova dimensione della sicurezza targata Salvini.

Scena della sfida all’Ok Corral, la Stazione Centrale, che come si sa è peggio di Gaza quando piovono missili. Prima sera (mercoledì) e prima occasione per vedere se la nuova “arma fine di mondo”, o fine di negher, funziona: c’era una rissa, un capo pattuglia ha attivato il taser e i tre uomini che se le stavano suonando si sono messi a cuccia buoni buoni, senza opporre resistenza e senza bisogno di essere fulminati. Il che vuol dire che la pistola elettrica forse funziona davvero, o forse vuole semplicemente dire che basta la presenza un po’ minacciosa dei poliziotti, fossero armati anche del tradizionale manganello. Però siamo bauscia di Milano, l’abbiamo sperimentato per primi noi, e abbiamo anche un altro record: il capo bauscia, insomma Matteo Salvini, si è complimentato come se avesse sconfitto il re di Francia con una rapidità che manco la corrente elettrica. Quando si dice la propaganda: da Twitter al taser, è un attimo.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"