Elogio del "super-jet" turistico della politica che non è Casta

Maurizio Crippa

Il volo di Mauro Martini della Stampa "super-jet di Renzi" svela che non c'è nessun "super-jet"

Il bravo cronista lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. Così il bravo Mauro Martini della Stampa ha buttato il cuore oltre l’ostacolo, ha preso il pallone (aerostatico) e ha fatto gol. Insomma c’è salito sopra, sul mostro alato della Casta. Sull’Airbus 340 della Etihad, il “super-jet di Renzi” tenuto a lungo in sospettoso gran segreto. E niente. “In volo verso Washington” (specificano dalla torre di controllo del quotidiano torinese) ha dettato il pezzo della verità su ciò che ha visto: “E’ un normale volo di linea, con le poltrone in tessuto, il corridoio né piccolo né grande, i consueti teleschermi della classe turistica mentre per le ‘autorità’ non è previsto né letto né doccia”. Un banale “A340, della stessa categoria degli aerei di stato utilizzati dai principali capi di governo europei”. Niente stanze segrete dei bottoni, niente stiva mimetizzata porta-bombe, per nasconderci vuoi il senatore Razzi, vuoi una Moab personalizzata, a seconda della bisogna. Niente sprechi e cotillon. E così abbiamo messo la parola fine a un fiume di articolesse e vesti stracciate come paracadute nei film di guerra. A inquietanti definizioni tipo “l’ammiraglia dello spreco” (Rep.), o “mistero sulle cifre, ecco quanto costa davvero” (Corriere, secondo cui “la sola installazione del wi-fi può richiedere quasi mezzo milione”). E tutto questo casino, per due anni, per paura che i grillini gridassero allo spreco. E soprattutto per la paura di volare alto, fottendosene dei pirla, che stanno fottendo la politica.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"