Compagni per Parisi e veronesi per Roma. Dai, ci siamo

Maurizio Crippa
Gira sui social un fantastico logo, un fake, che però spiega come al solito un sacco di verità (mezze verità, d'accordo) che non si potrebbero dire mai. C'è un pugno chiuso comunista dentro a un cerchio, e intorno la scritta: “SINISTRA MILANESE - COMPAGNI PER PARISI”. E chissà che la sinistra dura e

    Gira sui social un fantastico logo, un fake, che però spiega come al solito un sacco di verità (mezze verità, d’accordo) che non si potrebbero dire mai. C’è un pugno chiuso comunista dentro a un cerchio, e intorno la scritta: “SINISTRA MILANESE - COMPAGNI PER PARISI”. E chissà che la sinistra dura e pura milanese, che non trova il candidato giusto per far perdere Beppe Sala, alla fine non si rassegni a votare Stefano Parisi, tanto per far accoppare Renzi. E chissà che al confronto di un candidato così da Partito della nazione, insomma di destra, come Sala, un uomo come di Parisi non sia in fondo in fondo (ma senza andare in fondo) più di sinistra. Grande è la confusione ideologica sotto il cielo. Ma a Roma, dove la confusione è grande anche senza essere ideologica, succede di meglio. A destra, s’intende. La notizia-boutade del sindaco di Verona Flavio Tosi (ex leghista, ora guida un movimento detto Fare!, dal nome malauguratamente passeriano) che vuole candidarsi al Campidoglio è quasi più divertente del logo-fake di Milano. “Sto pensando di candidarmi a Roma, alcuni amici me l’hanno chiesto e io il sindaco lo so fare”. Del resto, dopo l’improbabilità dei nomi finora esibiti, perché no? Anche lui ha qualcuno da far perdere fisso: l’odiato Salvini e la sua amica Meloni. Anche lui i campi rom li chiude. Anche lui amministra una città con un bel fiume, e due squadre di calcio che non giochicchiano male. Per candidarsi a Roma, serve altro?

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"