Quando Parigi dichiarò guerrAAA a Londra

Alberto Brambilla

Amarcord dopo il declassamento della Francia

    Avanti Londra. Si meriterebbe il declassamento più di Parigi. E' l'analisi che Christian Noyer, governatore della banca centrale francese e membro del Consiglio Bce, aveva affidato al quotidiano regionale "Le Telegramme" il 15 dicembre scorso. Forse l'ultimo ed estremo tentativo di indirizzare il parere degli investitori, quando già la tripla A iniziava a scricchiolare. Un taglio del merito di credito della Francia "non sarebbe giustificato visti i fondamentali economici del paese", altrimenti - ha aggiunto Noyer - "bisognerebbe iniziare con un taglio al rating del Regno Unito che ha un deficit più consistente, lo stesso livello di debito, un'inflazione superiore, meno crescita rispetto alla Francia".

    Da almeno due mesi la tripla A della Francia scricchiola
    e venerdì scorso, in concomitanza con il vertice dei capi di stato e di governo a Bruxelles, Moody's ha tagliato il rating delle grandi banche d'Oltralpe (Société Générale, BNP Paribas and Crédit Agricole) avvertendo che la probabilità di un intervento statale è "molto alta". "Non so quello faranno le agenzie di rating - ha spiegato Noyer nell'intervista anticipata dall'aggressivo blog ZeroHedge - Quello che osservo è che le agenzie di rating sono riuscite, con i loro commenti critici, a ridimensionare un sentimento positivo del mercato all'indomani del summit di Bruxelles".

    * Copertina della rivista "La Baionette" (1917) giornale umoristico diffuso tra i soldati francesi durante la Grande Guerra  (http://www.heldfond.com)

    • Alberto Brambilla
    • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.