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Pixar lancia Elio nello spazio. Missione fallita

Ilaria Coppola

Il nuovo film Disney Pixar registra il peggior debutto di sempre al botteghino. Una strategia promozionale debole, una trama confusa e un pubblico che premia solo ciò che conosce già

Elio viene teletrasportato nello spazio e scelto per errore come ambasciatore dell’umanità. Ma invece di spiccare il volo si schianta al decollo. Il nuovo film Disney Pixar, con appena 21 milioni di dollari incassati negli Stati Uniti e 14 nel resto del mondo nel weekend d’apertura, è il peggior debutto di sempre per un titolo Pixar. Un tonfo netto, soprattutto se paragonato al volo trionfale di Inside Out 2, che un anno fa ha conquistato il box office mondiale con 1,7 miliardi di dollari.

Elio sembra l’ingranaggio che salta in una macchina che non gira più come un tempo: quella di una Pixar che fatica a parlare a un pubblico incapace di affezionarsi alle novità e che si lascia coinvolgere solo dalle storie già rodate. Film d’animazione come Cattivissimo Me 4, Oceania 2, Mufasa, Sonic 3, fino ai remake live-action in Cgi di Lilo & Stitch e Dragon Trainer hanno dominato il mercato negli ultimi tempi. Tutte saghe consolidate, familiari, rassicuranti, soprattutto per gli spettatori più giovani, che tendono a respingere ciò che non conoscono. I grandi successi completamente originali, capaci di lanciare un franchise e vendere merchandising, sembrano appartenere a un’altra epoca. 

Sul fronte narrativo il film cambia tono e direzione più e più volte. Prima il protagonista della pellicoila, Elio appunto, è sulla Terra, poi su un’astronave, poi viene inavvertitamente catapultato nel Comuniverso (un'organizzazione interplanetaria dove si riuniscono rappresentanti di diverse galassie), poi torna di nuovo sulla Terra e a un tratto appare addirittura un suo clone. Una trama confusa, che può disorientare soprattutto i più piccoli. Se pensiamo che ben tre sceneggiatori diversi hanno messo mano alla storia, questo caos forse può trovare una spiegazione. Il progetto era stato avviato da Adrian Molina – regista di Coco – ma poi è subentrata Domee Shi – regista di Turning Red – affiancata successivamente da Madeline Sharafian. Il film ha completamente cambiato struttura più volte. Pensato inizialmente come un racconto più intimo incentrato sul rapporto madre-figlio, ha poi virato verso una commedia dal tono più leggero. Questo si nota anche guardando il primo trailer – uscito nel novembre 2024, quando il timone era nelle mani di Molina – e i successivi, molto diversi. Proprio a causa di questi repentini cambiamenti l’uscita del film, inizialmente prevista per marzo 2024, è stata spostata a giugno 2025.

In tutto questo scompiglio, però, un dettaglio curioso nella narrazione attira l’attenzione: la benda sull’occhio di Elio. È il segno di un'aggressione da parte di due bulli e assume un valore simbolico che racchiude l'essenza del personaggio. Sulla Terra rappresenta la sua emarginazione; nello spazio, diventa invece parte della sua identità e di ciò che lo fa sentire accettato. È probabilmente una delle intuizioni più riuscite del film: piccola, ma sincera.

A penalizzare il film al botteghino è stata anche una strategia promozionale debole, che non ha saputo chiarire al pubblico cosa fosse davvero Elio. Un’avventura? Una commedia? Una parabola familiare? Tutto e niente. Si ha la sensazione che, nel tentativo di accontentare tutti e aggiungere complessità, il film abbia perso la semplicità che ha sempre reso grandi i classici Pixar. Titoli come Alla ricerca di Nemo si possono riassumere in una frase. Con Elio, non si sa da dove cominciare.

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