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Cannes '25

Brave June Squibb e Scarlett Johansson. “Fuori” è bocciato e l'Italia è già pronta a recriminare

Mariarosa Mancuso

Squibb farà 96 anni a novembre, ed è eccezionale. Johansson l'ha arruolata per il suo primo film, che è uno strepitoso successo (e ha una lunghezza umana). A Mario Martone è toccata una stella su Screen International: assicurato il lamento sui francesi che ci odiano. Dopo "L'arte della gioia", un altro lavoro su Goliarda Sapienza, con Valeria Golino

L’attrice del giorno è June Squibb, classe 1929. Nata il 6 novembre, il prossimo compleanno i 90 saranno passati da un po’ – fate voi il conto, e poi rifatelo. Perché non ci si crede. La ragazza ci aveva colpito il cuore già in “Nebraska” di Alexander Payne, anno 2013. Cercava di frenare un marito non tanto in sé, convinto di aver vinto un milione di dollari alla lotteria del supermercato (quei manifestini con scritto “hai già vinto!!!”, ma l’estrazione non si farà mai). Nel cimitero della città dove era cresciuta, “la vieille dame indigne” si piazza davanti alla tomba di un giovanotto che l’aveva rifiutata, e alzandosi la gonna urla “ecco cosa ti sei perso, cretino”.


La regista del giorno è Scarlett Johansson, che ha arruolato June Squibb nel suo primo film, “Eleanor the Great” (a Cannes nella sezione “Un certain regard”). Strepitoso successo, e lo sarà anche nelle sale. Da una decina d’anni, Squibb – nel film si chiama Eleanor – dopo la morte del marito vive in Florida con un’amica, che improvvisamente muore. Quindi decide di tornare a New York, dove vivono la figlia e il nipote. “Ti sei tagliata i capelli? Erano meglio prima”, dice alla figlia, ormai madre a sua volta, che per tenerla occupata la iscrive a un gruppo di supporto. Per sopravvissuti all’Olocausto. Eleanor non fa in tempo a fuggire. Quando tocca a lei parlare – nata negli Usa, non ha esperienze personali altrettanto tragiche – racconta quel che sapeva attraverso l’amica Bessie, lei sì sopravvissuta. Era riuscita a fuggire dal treno maledetto, seguendo il fratello che poi era morto tra le sue braccia. Grande commozione, e tutto finirebbe senza danni se non arrivasse l’aspirante giornalista in cerca di storie per l’esercitazione scolastica. Eleanor sarà il suo argomento di studio.  Scarlett Johansson è una brava regista, non sbaglia una scena (grazie anche alla sceneggiatrice Tory Kamen, anche lei al primo film), e si fa bastare la lunghezza “umana” di un’ora e mezza. In un film dove c’è tutto: amore, amicizia, bugie, mamme ebree, i sopravvissuti che invecchiano e muoiono, chi racconterà le loro storie?

Da che abbiamo memoria, i punteggi “comparati” di Screen International non hanno mai toccato il minimo. Una stella – su 4 possibili. Con qualche X, che significa “bad”, non riuscito. Finora il minimo di quest’anno era 1.5, assegnato ad “Alpha” di Julie Ducournau – peraltro già vincitrice di una Palma d’oro. Al film di Mario Martone – “Fuori” – è toccata la stella solitaria. In netto contrasto con i peana letti sui giornali italiani, dove ha avuto fino a 5 stelle su 5. Domani scatterà il lamento sui francesi che ci odiano. Sul Festival di Cannes che non ci vuole bene. Leggiamo sul sito Indiewire, a proposito di questo e altri precedenti film del regista napoletano. “Raccontano faccende italiane, di poco interesse per i critici stranieri, che non riescono cogliere i riferimenti”. Vale per “Fuori”, in particolare. Colpa della sceneggiatura, che dà per scontata la fiammata di interesse per Goliarda Sapienza (riscoperta dai francesi, per amor del vero). 


Valeria Golino ha diretto una serie assai pregevole dal romanzo “L’arte della gioia”, in gran parte uscito postumo. Una ragazza povera cresciuta dalla zia contessa, che decide di prendersi tutto: le terre, la casa, il fattore e comanda a bacchetta come un uomo. Restavano da sfruttare gli scritti biografici, e la galera a Rebibbia. Separata da Francesco Maselli, Goliarda Sapienza aveva in odio l’ambiente romano dove aveva vissuto. Finì in carcere per qualche gioiello rubato in casa delle amiche che l’avevano respinta. Si trovò piuttosto bene, strinse amicizie e forse amori.