È morta Monica Vitti

L'attrice aveva 90 anni. Era dal 2002 che non si faceva più vedere. Era malata da tempo

Giovanni Battistuzzi

Fu Sergio Tofano che le disse che Ceciarelli era mica un cognome adatto a un'attrice, o almeno non a una attrice come lei. Lei che romana senza averne l'aria, ma che sembrava venire da un'altrove non solo geografico, ma pure artistico. L'Accademia nazionale d'arte drammatica era allora un presente che sarebbe presto diventato passato, e lei, Maria Luisa Ceciarelli, aveva iniziato già a muovere i primi passi, spediti e convinti, tra i teatri romani. Se non Ceciarelli che cosa però? Tofano la guardò annoiato. Non sei un'attrice? Non vuoi fare l'artista? Inventa. Finì che scelse Vitti, come l'inizio del cognome materno, ma anche come ricordo della sua infanzia messinese. Fu lì, di fronte al mare ancor ragazzina, che le iniziò ad arrochirsi la voce, o almeno così raccontava. Quella voce era parte del suo fascino, lo sapeva bene, ci costruì una parte della sua carriera. Quella di Monica Vitti.

Monica Vitti è morta oggi a Roma. La città che diceva che non poteva lasciare, nonostante tutto.

     

Monica Vitti le scene le aveva lasciate vent'anni fa, non si faceva vedere in giro dal 2002. Il cinema ben prima, nel 1990, quando aveva detto che “il mio l'ho dato, sono invecchiata e mi annoiano molto le parti da vecchia”. Era andata avanti tra teatro e televisione, dove ancora “posso divertirmi, ma sono volubile e chissà che non mi ritiri a vita privata. I vecchi romani lo facevano e io sono una vecchia romana”, diceva a Sorrisi e canzoni tv nel 1999.

Monica Vitti era bellezza e bravura, simpatia e umorismo, brillantezza e malinconia. L'attore Jean Yanne raccontò che il regista Claude Chabrol aveva fatto di tutto per “rapirla da Roma e portarla in Francia, per farla diventare la regina di Parigi. Ma lei rifiutò sempre di oltrepassare le Alpi. Certo qualche film lo fece qui in Francia, ma non cedette mai alle avances del tutto. Qaundo girammo assieme 'Ragione di stato' le chiesi perché non si fosse trasferita. Lei mi guardò annoiata e mi rispose che in Italia si sta bene e che a Parigi è meglio andarci da turista. Aveva sempre un'ironia spiazzante”.

Quella che fece innamorare registi e spettatori, quella che non piaceva troppo a qualche critico cinematografico. La criticarono per certe scelte attoriali nella seconda parte degli anni Settanta. Lei sorrise davanti alla telecamera della Rai e con la sua voce inconfondibile disse che “hanno ragione, ma sono gli stessi che vorrebbero ridirigere ogni film. Sono sicura che prima o poi lo faranno. Io aspetto”. Ha smesso di aspettare oggi.

 

Le reazioni

A dire addio a Monica Vitti è stato anche il presidente del consiglio Mario Draghi che ha espresso "profondo cordoglio per la morte. Attrice di grande ironia e di straordinario talento, ha conquistato generazioni di italiani con il suo spirito, la sua bravura, la sua bellezza. Ha dato lustro al cinema italiano nel mondo. Al marito Roberto Russo e a tutti i suoi cari, le condoglianze del Governo". 

"Addio a Monica Vitti, addio alla regina del cinema italiano. Oggi è una giornata davvero triste, scompare una grande artista e una grande italiana", ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, dopo aver appreso la notizia della morte dell'attrice.

 

 

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