Prevedibili (e previsti) Golden Globe

La vittoria di Nomadland, la statuetta a Borat e le polemiche sul razzismo. Tutto come da pronostici

Mariarosa Mancuso

Tutto prevedibile e anzi previsto. Ha vinto "Nomadland" di Chloe Zhao, che probabilmente vincerà anche l'Oscar. Categoria film drammatici. La regista americana di origine cinese si era fatta le treccine per l'occasione. Ha vinto per il film e ha vinto per la regia. Era collegata da remoto, come tutti i candidati, ed è stato un trionfo del tinello marron: interni anonimi, pacchianerie estreme. Pete Docter, regista di "Soul", vincitore per il miglior film d'animazione, aveva un camino con la cappa in mattoni, in netto contrasto con la bellezza dei suoi cartoni. Come da pronostico Sacha Baron Cohen ha vinto nella categoria film comico/musical con "Borat - Seguito di film cinema", anche lui come regista e come attore. Prevista anche la litania un po' di scuse e un po' di gag, sul fatto che tra un centinaio di membri dell'associazione stampa estera non ci sia neanche un critico nero.