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Il Papa contro il riarmo è un problema per Giorgia Meloni
La premier sarà presto ricevuta da Leone XIV in udienza, la prima ufficiale. Sarà l'occasione per discutere anche di guerre e “corsa agli armamenti”
Finora, soprattutto con Francesco regnante, Palazzo Chigi ha coltivato e resa manifesta una special partnership con il Vaticano, sia con il Pontefice sia con la Segreteria di stato guidata dal cardinale Parolin
“Come si può continuare a tradire i desideri di pace dei popoli con le false propagande del riarmo, nella vana illusione che la supremazia risolva i problemi anziché alimentare odio e vendetta? La gente è sempre meno ignara della quantità di soldi che vanno nelle tasche dei mercanti di morte e con le quali si potrebbero costruire ospedali e scuole; e invece si distruggono quelli già costruiti!”. E’ quanto ha detto giovedì scorso il Papa intervenendo alla plenaria della Riunione delle opere per l’aiuto alle Chiese orientali. Parole che pongono un problema anche al governo italiano, dove la premier Giorgia Meloni rivendica con forza il riarmo in ambito Nato – “Impegni sostenibili e necessari”, ha detto.
Finora, soprattutto con Francesco regnante, Palazzo Chigi ha coltivato e resa manifesta una special partnership con il Vaticano, sia con il Pontefice – che ha sempre mostrato verace apprezzamento per la premier, venendone ricambiato – sia con la Segreteria di stato guidata dal cardinale Parolin che più d’uno, dalle parti della maggioranza, avrebbe visto con favore eletto al Soglio petrino. Ora però c’è Leone XIV, Papa che si fa ancora fatica a inquadrare, meno espansivo del predecessore e con idee sulle grandi questioni geopolitiche (quelle cioè che interessano ai governi) non ancora manifestate. Tranne, appunto, sul riarmo. La relazione cordiale con la Santa Sede è stata usata – implicitamente o esplicitamente, dipende dai punti di vista – anche per rintuzzare gli assalti di una Cei i cui vertici non sembrano in sintonia (eufemismo) con la compagine governativa, come s’è visto sul dossier migranti e sulla vicenda dell’Otto per mille. Insomma, se Zuppi manifestava la propria perplessità sulle misure del governo, quest’ultimo si faceva forte del legame con il Pontefice e con il suo segretario di stato.
Le parole di Prevost sul riarmo, in netta opposizione a quelle proferite dalla presidente del Consiglio, pongono dunque un problema, facendo intuire che i rapporti non saranno più gli stessi rispetto al passato: certo, ci saranno cordialità e collaborazione, ma quel feeling particolare che c’era è destinato a restare un ricordo. Ci sarà tempo per considerare gli sviluppi e mettere sul tavolo del confronto le rispettive posizioni: la prossima settimana, Giorgia Meloni sarà ricevuta da Leone XIV in udienza, la prima ufficiale. Sarà l’occasione per discutere anche di guerre e “corsa agli armamenti”. Di sicuro, il Papa apprezzerà lo sforzo della premier per cercare un dialogo su Gaza e la situazione nel vicino e medio oriente. Sul resto, si vedrà.