Il Papa ha chiesto scusa agli indigeni canadesi: "Giungo di persona per implorare da Dio perdono"

I precedenti incontri dei Papi con le popolazioni indigene

Redazione

Durante il suo viaggio in Canada, ieri Papa Francesco si è scusato per gli abusi e le violenze commessi dai membri della Chiesa cattolica tra Ottocento e Novecento nei confronti delle popolazioni indigene First Nations, Métis e Inuit.

“Attendevo di giungere tra voi. È da qui, da questo luogo tristemente evocativo, che vorrei iniziare quanto ho nell’animo: un pellegrinaggio penitenziale. Giungo nelle vostre terre natie per dirvi di persona che sono addolorato, per implorare da Dio perdono, guarigione e riconciliazione, per manifestarvi la mia vicinanza, per pregare con voi e per voi”, ha detto il Papa a Maskwacis, Alberta, incontrando i rappresentanti delle comunità locali.

In particolare Francesco, pur riconoscendo casi “esemplari” di carità cristiana, ha definito catastrofiche le conseguenze complessive delle politiche legate alle scuole residenziali, ovvero scuole per indigeni fondate dal governo canadese e spesso gestite dalla Chiesa, in cui vi erano pessime condizione di vita e gli scolari subivano violenze e abusi. “Le politiche di assimilazione e di affrancamento sono state devastanti per la gente di queste terre”, ha ricordato. Cominciato il 24 luglio, il viaggio canadese del Santo Padre proseguirà in Québec e finirà il 30 luglio. 

Non è la prima volta che un Papa incontra, nel corso di un viaggio internazionale, le comunità locali e indigene, indossando indumenti o accessori tipici del luogo. Come si vede nella gallery, foto simili a quelle di Francesco sono state scattate anche a Benedetto XVI, Giovanni Paolo II.

 

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