L'udienza del mercoledì di Papa Francesco (foto LaPresse)

La dieta di Francesco snellisce la curia per fare spazio alla questione migranti

Matteo Matzuzzi

Il Papa ha soppresso con lo stesso decreto ben quattro dicasteri. Sarà il Pontefice in persona a mantenere una sorta di interim sulla questione migratoria.

 

 

Roma. Nel giorno in cui il ministero dell’Interno lancia l’allarme sull’ondata di profughi in arrivo o in procinto di approdare in Italia – 13 mila soccorsi negli ultimi quattro giorni, 107 mila migranti contati da gennaio al 30 agosto, sbarchi in aumento esponenziale sulle coste siciliane e calabresi – nelle prime settimane di settembre, il Papa ha istituito un nuovo dicastero della curia romana, “per il Servizio dello sviluppo umano integrale”. Il nuovo organismo avrà una sezione dedicata ai migranti, che “è posta ad tempus direttamente sotto la guida del Sommo Pontefice”, si legge nel Motu proprio firmato il 17 agosto scorso.

 

Francesco ha soppresso con lo stesso decreto ben quattro pontifici consigli: Cor Unum, vacante dopo la promozione del cardinale Robert Sarah (suo ex presidente) a prefetto della congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, Pastorale per i migranti e gli itineranti, Pastorale per gli operatori sanitari e Giustizia e pace. Il nuovo prefetto sarà il cardinale ghanese Peter Turkson, che proprio di Giustizia e pace era il presidente uscente. Il nuovo organismo creato da Papa Bergoglio entrerà in piena attività dal prossimo 1° gennaio.

 

La risistemazione dei quattro pontifici consigli soppressi non era inattesa, al pari della creazione del nuovo dicastero per i laici, la famiglia e la vita affidato al vescovo americano Kevin Farrell. Era questa una delle richieste che la consulta cardinalizia (il celebre C9) aveva trasmesso al Papa in questi anni di consultazioni. Non si tratta di un mero snellimento della macchina curiale, bensì di una riorganizzazione che amplia competenze e ambiti di intervento. Non a caso, si legge nel comunicato diffuso dalla Sala stampa vaticana, la sezione dedicata ai migranti corrisponde “alla speciale sollecitudine del Papa per i profughi e i migranti. Infatti, non può esserci oggi un servizio allo sviluppo umano integrale senza una particolare attenzione al fenomeno migratorio”.

 

La novità è che sarà il Pontefice in persona a mantenere una sorta di interim proprio in relazione alla questione migratoria, mai come ora così d’attualità, con la rotta balcanica bloccata e i problemi relativi all’applicazione dell’accordo dei mesi scorsi stretto con la Turchia per il contenimento degli arrivi nel territorio dell’Unione europea. Angela Merkel, in un’intervista rilasciata alla Süddeutsche Zeitung, ha ammesso che la Germania ha reagito troppo tardi all’emergenza:  “Nel 2004 e nel 2005 c’erano già molti arrivi di rifugiati, ma abbiamo lasciato che affrontassero il problema la Spagna e gli altri paesi alle frontiere esterne”.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.