Foto di Zlaťáky.cz su Unsplash

Bandiera Bianca

Caro governo, grazie per l'oro di Bankitalia. Ma non sarebbe meglio ridurre le tasse?

Antonio Gurrado

Tra imposte da versare e altro denaro da spendere per usufruire dei servizi, 4.500 euro di oro non fanno certo la differenza

Intendiamoci, sono molto grato al governo per avermi attribuito, in quanto appartenente al popolo italiano, la proprietà di una porzione dell’oro detenuto dalla Banca d’Italia; sono altresì certo che, non appena dovesse arrivare sotto casa il camioncino con la parte che mi spetta, mi darò a spese folli. Temo però che si tratterà di un camioncino molto piccolo: il valore delle nostre riserve auree è infatti stimato intorno ai 280 miliardi di euro, che, suddivisi per una popolazione di circa 60 milioni di italiani, fanno poco più di 4.500 euro ciascuno.

Meglio di un calcio nel sedere, però non un gran che rispetto alle tasse che ho versato quest’anno – non vi dico la cifra per non spaventarvi, ma sappiate che sono sufficienti a pagare l’intero stipendio di un mio ipotetico collega insegnante, magari incapace o nullafacente, oppure svariati redditi di cittadinanza oggi ricicciati sotto falso nome; e senza per questo essere sufficienti a non farmi pagare altro denaro quando usufruisco di ulteriori servizi da parte dello stato, né a dissuadermi dalla certezza che, in Italia, l’atto di lavorare più degli altri venga considerato con sopportazione e sdegno quando non con sospetto, e meriti dunque di essere punito senza misericordia. Sono pertanto onorato dall’elargizione del governo, che in modo inatteso mi ha reso comproprietario dell’oro della Banca d’Italia, tuttavia non posso fare a meno di domandarmi: non sarebbe stato meglio farmi tenere i soldi miei?

Di più su questi argomenti: