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Bandiera Bianca

Scambiare un accoltellamento per uno scherzo significa scambiare la realtà per intrattenimento

Antonio Gurrado

Sul treno del Cambridgeshire, alcuni passeggeri hanno esitato a fuggire credendo che quanto accaduto fosse uno scherzo di Halloween. Questo perché noi occidentali siamo disposti a provare emozioni, ma solo a patto che siano state generate per distrarci per qualche minuto

Durante l’accoltellamento di massa sul treno che percorreva il Cambridgeshire, parte dei passeggeri ha titubato nel mettersi in salvo, poiché credeva che le persone insanguinate in fuga fossero in realtà dei figuranti, impegnati in uno scherzo di cattivo gusto in occasione di Halloween. È interessante che noi occidentali iperconnessi, estremamente attenti a trasfigurare qualsiasi bazzecola in evento clamoroso a colpi di punti esclamativi, non ci rendiamo invece conto di ciò che ci accade sotto il naso e, nel senso letterale del termine, non crediamo ai nostri occhi.

Abbiamo ormai del tutto associato l’emozione alla spettacolarizzazione: siamo sì disposti a provare paura o entusiasmo o dolore o rabbia per qualsiasi stimolo anche trascurabile, ma solo a patto che sia stato generato per intrattenerci e distrarci per qualche minuto. Ciò fa sì non solo che alla fine tutto ci annoi, destando il bisogno di profonderci in reazioni sempre più eclatanti per sentirci vivi su perenni montagne russe; ma anche che, quando accade qualcosa di effettivamente emozionante, tipo un matto che inizia a sferrare coltellate sul treno, anziché provare paura solleviamo un sopracciglio scettico e scambiamo la realtà per intrattenimento, neanche troppo ben riuscito.

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