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Bandiera Bianca
Monbiot dimentica che solo il sistema parlamentare sta salvando il Regno Unito da Farage
L'analista politico, ricalcando il pensiero di Rousseau, auspica per l'Inghilterra una democrazia diretta. Ma i regimi dittatoriali novecenteschi si sono in buona parte affermati attraverso l’esaltazione plebiscitaria. Gli inglesi, invece, riuscirono a tenersi al riparo grazie alla loro radicata abitudine al parlamentarismo
Anche un fine analista politico come George Monbiot è giunto a sbottare contro il sistema parlamentare britannico, lamentando che la rappresentanza finisce sempre per tradire la concreta espressione del volere del popolo e auspicando l’approdo a un massiccio utilizzo della democrazia diretta. È un’argomentazione talmente innovativa da avere quasi trecento anni: non lo cita, ma ricalca pari pari Rousseau quando elogiava gli ateniesi poiché avevano le ali ai piedi quando si trattava di abbandonare i propri mestieri per correre a votare in assemblea, stigmatizzando invece gli inglesi che erano liberi soltanto nel giorno delle elezioni. Se Rousseau posso scusarlo (in fin dei conti, era Rousseau), con Monbiot faccio più fatica. Sono passati tre secoli e dovrebbe essersi accorto che i regimi dittatoriali che hanno rattristato il Novecento si sono in buona parte affermati attraverso l’esaltazione plebiscitaria a danno della rappresentanza parlamentare e, in generale, rivendicando la supremazia della volontà popolare rispetto ai contrappesi dei poteri intermedi: Lenin, per dirne una, impose la dittatura comunista dopo avere scoperto che nell’assemblea costituente russa i bolscevichi erano minoranza, e Mussolini, quando i fascisti si affacciarono alla politica, disponeva soltanto di trentacinque deputati; gli inglesi, invece, riuscirono a tenersi al riparo grazie alla loro radicata abitudine al parlamentarismo.
È proprio un peccato che Rousseau sia ormai ridotto a un mucchietto di polvere, poiché perfino un anglofobo come lui (che odiava tutti) potrebbe far notare a Monbiot due cosette. Una è che, quando si sono affidati al volere del popolo, gli inglesi hanno votato sì al referendum sulla Brexit. L’altra è che, oggi come oggi, la maggioranza di inglesi vuole essere governata dal discutibile partito xenofobo di Nigel Farage, e soltanto il sistema parlamentare – con l’uninominale maggioritario e un po’ di voto tattico – potrebbe riuscire a impedirlo.