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Bandiera Bianca

Il neonazista che si dichiara donna per andare in carcere femminile e il paradosso dei diritti

Antonio Gurrado

Un signore tedesco pluricondannato per incitamento all'odio e nostalgie hitleriane cambia genere con un'autocertificazione per scontare la pena in un carcere femminile. Una beffa che mette in discussione le falle del sistema e l’abuso dei diritti pensati per tutelare i più fragili

Occhio al transgender neonazista. Leggo che questo signore tedesco, pluricondannato per incitamento all’odio e nostalgie hitleriane, ha dichiarato di essere in realtà una signora tedesca, così da venire recluso in un carcere femminile. Ora, la legge tedesca consente che l’identificazione di genere passi attraverso l’esclusiva autocertificazione, ragion per cui quella che a prima vista pare una mascherata potrebbe essere sufficiente a garantirgli di vedersi riconosciuto un diritto contro il quale, a quanto apprendo, lui stesso ha combattuto strenuamente, macchiandosi anzi di reiterati episodi di transfobia. Ecco. Forse c’è un giudice a Halle, dove il bel tomo dovrà scontare la pena, che in extremis impedirà il danno e la beffa; speriamo. Resta però un paradosso della nostra società, la concessione dei diritti: più la si facilita per andare incontro ai deboli e ai sofferenti, più è facile che ne approfittino i loro nemici, che non sono deboli e non soffrono affatto.

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