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Bandiera Bianca
Bob Geldof alza bandiera bianca: organizzare di nuovo il Live Aid sarebbe inutile
Quarant'anni fa bastava voler combinare qualcosa di buono per organizzarsi e farlo, ora passa la voglia solo al pensiero. Cosa succederebbe oggi a convocare su un palco le star musicali per le popolazioni africane che muoiono di fame
Emulo di questa rubrichetta, anche Bob Geldof alza bandiera bianca e dichiara che ai giorni nostri non organizzerebbe di nuovo il Live Aid. Anch’io oggi non farei più ciò che facevo a metà luglio del 1985 (avevo cinque anni: quindi giocare col DAS, fare stanghette su quadernoni e obbedire ai miei genitori), ma penso che il suo caso sia più significativo. Il cantante infatti non ha improvvisamente maturato ostilità o indifferenza nei confronti delle popolazioni africane che muoiono di fame; ha semplicemente preso atto che oggi sarebbe inutile convocare sullo stesso palco le star musicali del momento – allora erano Sting, Phil Collins, i Queen, gli U2, i Beach Boys, i Dire Straits, i Simple Minds, David Bowie, Santana, i Who, i Wham!, Madonna, Paul McCartney, Neil Young, Eric Clapton, i Led Zeppelin, i Duran Duran, Tina Turner, Mick Jagger e Bob Dylan – un po’ perché i nuovi cantanti famosi si limiterebbero a caricare un video sui social, un po’ perché il pubblico odierno troverebbe infiniti cavilli per polemizzare contro i sottintesi della beneficenza, accusando i benintenzionati di paternalismo, colonialismo o razzismo implicito. In sintesi, quarant’anni fa bastava voler combinare qualcosa di buono per organizzarsi e farlo, mentre adesso basta il pensiero per farsi passare ogni vaghezza: e credo sia per questo che oggi non c’è nessuno di comparabile a Sting, Phil Collins, i Queen, gli U2, i Beach Boys, i Dire Straits, eccetera eccetera.