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Bandiera bianca
Lasciare che i social network invecchino da soli è più utile che vietarli
Macron vuole proibirli ai minori di quindici anni. Ma forse sarebbe meglio attendere che gli adolescenti li ritengano progressivamente una roba da vecchi e li facciano cadere in disuso
Dopo l’uccisione di una bidella da parte di un adolescente a Nogent, Emmanuel Macron ha annunciato una stretta per cui, se non lo fa tutta l’Unione europea, comunque in Francia i social network verranno vietati ai minori di quindici anni. In ciò imiterebbe l’Australia che, alla fine dello scorso nano, ha approvato una legge per vietarli ai minori di sedici. Eppure, questo divieto sarebbe al contempo eccessivo e insufficiente. Eccessivo, poiché si dà troppa importanza, sottintendendo che basti levare i social dalle zampe degli adolescenti per estirpare i loro comportamenti nefasti – benché nelle stesse ore una strage ben più grave venisse messa in atto in una scuola di Graz da un adolescente privo di profili social, coi quotidiani che sottolineavano questa stranezza quasi fosse il sintomo preclaro del suo disagio. Insufficiente, poiché i social andrebbero aboliti senza limiti di età: sono essi stessi la dimostrazione di come non è che, compiuti i quindici o sedici anni, ma anche i cinquanta o i sessanta, uno diventi tutt’a un tratto intelligente e in grado di utilizzarli in modo corretto.
C’è una sparuta minoranza civile, statisticamente insignificante, in mezzo a un mare magno di indistinta melma; e anche le persone migliori, costrette alla lotta nel fango, alla lunga finiscono per sporcarsi in questa esposizione globale permanente del peggio del peggio dell’umanità – che un tempo esisteva comunque ma veniva tenuto segreto, circoscritto, limitato agli amici del bar e a qualche telefonata a casa. Se anche però tutti i social venissero oscurati all’istante, il problema non si risolverebbe, visto che ormai ci siamo abituati, abbiamo contratto una dipendenza, pertanto cercheremmo nuove piattaforme clandestine per pubblicare balletti e insultare sconosciuti; gli adolescenti, storicamente attratti dalle proibizioni, garantirebbero sempre nuova linfa a questo circolo vizioso. Comprendo le preoccupazioni di Macron ma forse la soluzione migliore è lasciare che i social esistano, degenerino e soprattutto invecchino, nella speranza che gli adolescenti li ritengano progressivamente una roba da vecchi, se ne annoino e li facciano cadere in disuso come il grammofono, la baionetta o le streghe. Magari, appena si smetterà di reputarli pericolosi, i social non esisteranno più.