Bandiera Bianca
Sul matrimonio all'Archivio di stato di Napoli non si capisce chi abbia ragione
Alcuni giornali dicono che la festa avrebbe messo a repentaglio affreschi e documenti risalenti al Cinquecento, ma la direttrice afferma che sono state prese tutte le contromisure necessarie. I sindacati per cosa protesteranno?
Non essendo stato invitato, non posso avere idee precise circa la famigerata festa di matrimonio all’Archivio di stato di Napoli. Su Repubblica ho letto di musica a palla, candele e fumi da discoteca, che avrebbero messo a repentaglio affreschi e documenti risalenti anche al Cinquecento, causando una denuncia da parte di alcuni sindacati del comparto funzione pubblica. Sul Corriere ho letto invece di come la direttrice dell’Archivio abbia specificato trattarsi di luci a led ipotermiche e di ghiaccio secco, roba che non poteva causare alcun danno ai beni, mentre la musica sarebbe stata diffusa soltanto nell’atrio, in modo innocuo. Facendo lo slalom fra tanti condizionali, l’unica cosa certa è che le nobili sale sono state affittate per oltre diecimila euro. Quindi, in attesa di accertamenti ministeriali, le opzioni sono due. O fra qualche giorno si scoprirà che le perdite sono state inestimabili; oppure verrà confermato che non è stato rovinato neanche un centimetro quadrato di pergamene o dipinti, e che quindi, alla fin fine, i sindacati hanno protestato perché la direttrice ha fatto entrare dei bei soldi nelle casse dell’Archivio.