bandiera bianca

Cari elettori, rassegnatevi a perdere. Parola di segretario Pd

Antonio Gurrado

Lo sconcertante ricordo che Enrico Letta ha dedicato a David Sassoli nell’anniversario della scomparsa

Toccante quantunque, trovo piuttosto sconcertante il ricordo che Enrico Letta ha dedicato a David Sassoli nell’anniversario della scomparsa. Intervenendo al teatro Quirino, riportano i giornali, Letta ha dichiarato di aver proposto a Sassoli il ruolo di leader per le elezioni politiche: “David avrebbe cambiato la storia d’Italia, se la malattia non lo avesse portato via”. Questo ascrivere a una fatalità un risultato più che negativo mi sembra una negazione bella e buona, un ripiego su una realtà parallela in cui, se solo il destino non fosse stato cinico e baro, le sorti del Pd e del centrosinistra sarebbero mutate radicalmente. La triste notazione dà quindi per scontato che a settembre, cioè otto mesi dopo l’addio a Sassoli, il Pd abbia per questo dovuto presentarsi alle elezioni con un leader e uno schieramento condannati alla sconfitta, poiché una tragedia personale era bastata a precludere un intero percorso politico. È a dir poco un eccesso di modestia da parte di Letta, che ha cultura ed esperienza sufficienti a vincere le elezioni e a governare una nazione. Peggio ancora, tuttavia, alla vigilia delle primarie più pazze del mondo la frasettina del segretario uscente si erge a monito agghiacciante per l’elettorato: rassegnatevi, la storia d’Italia ormai è andata così, e l’unico candidato buono è morto.

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