(foto Ansa)

bandiera bianca

Se non volete abolire l'esame di maturità almeno abolite l'Invalsi

Antonio Gurrado

La consueta indagine sulle competenze degli studenti italiani ci dice che quasi la metà è carente nelle materie principali. Ma allora com'è possibile che alla fine vengano tutti promossi?

Aboliamo l’Invalsi! Perdonate il punto esclamativo ma mi son fatto prendere la mano dopo aver letto i risultati della consueta indagine oggettiva sulle competenze degli studenti per l’anno scolastico appena concluso. Emerge che il 48% degli alunni di quinta superiore non raggiunge il livello base in italiano; il 50% dei medesimi non raggiunge il livello base in matematica; il 48% infine non raggiunge il livello base in inglese. È evidente come, di fronte a quest’ecatombe, l’abolizione dell’Invalsi e delle sue malefiche prove sia l’unica scelta sensata.

Infatti, nel frattempo, in tutte le scuole superiori italiane gli stessi studenti stanno ultimando gli esami di maturità. E stanno venendo promossi. Tutti. Quest’anno non si conosce ancora il dettaglio ma, nel 2021, è stato promosso il 99,8%, nel ’20 il 99,5%, nel ’19 il 99,7%, nel ’18 il 99,6%... Quindi, delle due l’una. O nel mesetto che intercorre dalle prove Invalsi agli esami di Stato uno studente su due acquisisce competenze base in italiano o in matematica o in inglese, di cui era carente fino a cinque minuti prima. Oppure le commissioni promuovono in tromba studenti che non dispongono di competenze base in italiano o in matematica o in inglese. Se ne deduce che, davvero, l’unica soluzione praticabile sia abolire l’Invalsi. Non vorrete mica abolire gli esami di maturità?

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