Bandiera Bianca

Nelle mutande di Jorginho

Antonio Gurrado

La nazionale femminile della Giordania chiede di verificare l'identità di genere del portiere dell'Iran, ritenuta troppo brava per essere una donna. Cosa dovremmo controllare, noi italiani, dopo il terzo rigore a vuoto del centrocampista azzurro?

Sono un ragazzo pieno di dubbi quindi non so quanto fili il ragionamento di Aldo Cazzullo sul Corriere di oggi, secondo cui una nazionale è specchio del carattere del suo paese in quel momento perché il calcio è uno sport che si gioca in undici. Allora non dovrebbe essere più indicativo il rugby, che si gioca in quindici?

 

Non so nemmeno cosa dovrei concludere sul carattere nazionale della Giordania, ora che la locale rappresentativa femminile ha chiesto di verificare l’identità di genere del portiere della nazionale femminile dell’Iran, dopo una sconfitta che l’ha eliminata dalla Coppa d’Asia. E non è curioso che, in questa circostanza, a difendere la libera identificazione di genere sia una nazionale che dovrebbe rispecchiare il carattere della repubblica islamica degli ayatollah? Misteri del calcio e misteri del gender.

 

Ma, soprattutto, la motivazione per cui la Giordania femminile ha richiesto l’impudica verifica è che la portiera dell’Iran ha parato due rigori; come a dire che, se un calciatore è bravo, deve per forza essere un maschio. Allora noi italiani, col nostro carattere nazionale piuttosto pittoresco, cos’avremmo dovuto controllare a Jorginho quando ha sbagliato il terzo rigore di fila?

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