La tomba di Sylvia Plath (Wikimedia commons)

Bandiera bianca

L'anima esiste. Ma in via del tutto eccezionale

Antonio Gurrado

Un caso “inconsueto, probabilmente irripetibile”: lo ha stabilito la Chiesa Anglicana, accogliendo la richiesta di una donna inglese che voleva esser sepolta accanto a Sylvia Plath, in nome di una connessione spirituale con la poetessa

L’anima esiste: lo ha stabilito l’ente che si occupa di sepolture nello Yorkshire. La scorsa settimana è stata infatti accolta la richiesta di una donna inglese che, prima di morire, aveva richiesto di venire sepolta vicino alla tomba di Sylvia Plath, che si trova appunto nello Yorkshire, più precisamente nel Cimitero di San Tommaso Apostolo di Heptonstall. La donna tuttavia viveva nell’Oxfordshire, a circa trecento chilometri di distanza, e la normativa in materia impedisce che si venga seppelliti al di fuori dell’agro della propria parrocchia di appartenenza. Nel richiedere una deroga a tale norma, la donna aveva fatto leva sull’aver provato una forte connessione spirituale fra sé e la poetessa, quando ne aveva visitato la tomba.

 

 

L’ente che si occupa di sepolture nello Yorkshire ha quindi consentito che la salma della donna venisse traslata vicino a quella della poetessa così che, mentre i corpi non c’erano più, le loro anime potessero continuare a dialogare, a consolarsi, a stringersi. Se non che l’ente che si occupa di sepolture nello Yorkshire è la Chiesa Anglicana, la quale ha concesso il permesso speciale alla traslazione riconoscendo che questo caso di connessione spirituale è (cito) “inconsueto, probabilmente irripetibile”. Se ne deduce che per la Chiesa Anglicana l'anima esiste, ma in via del tutto eccezionale.

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