bandiera bianca

Il cane è il miglior sindaco dell'uomo

Antonio Gurrado

Rabbit Hash, un minuscolo paesino del Kentucky, ha sempre avuto sindaci a quattro zampe. Per votare bisogna pagare eppure l'affluenza è altissima. Se il candidato è un essere umano invece a votare vanno in pochi, anche se è gratis

Trasferiamoci un momento a Rabbit Hash, nel Kentucky, anzi più precisamente nella contea di Boone dove Donald Trump ha vinto col 67% dei voti e Kanye West ha raggranellato un più che onorevole 0,3%. Bene, i quasi cinquecento abitanti di Rabbit Hash qualche giorno fa hanno eletto sindaco Wilbur Beast, un bulldog francese di sei mesi. Ma non è questa la notizia. Alle spalle di Wilbur si è piazzato un beagle, mentre il terzo posto è spettato a un golden retriever. Nessun candidato era bipede, ma nemmeno questa competizione politica interamente canina è la notizia.

 

 

Da che è stato fondato, il minuscolo paesino non ha mai avuto sindaci umani ma sempre e soltanto cani: il mandato più longevo è toccato al border collie Lucy Lou, peraltro primo sindaco di sesso femminile. Ma la notizia non è questa, le notizie non sono queste. Il fatto è che per votare il sindaco di Rabbit Hash bisogna pagare: a ogni dollaro versato nel nome di un cane corrisponde un voto. C’è gente disposta a sborsare fior di quattrini per farlo, se non ad arrivare apposta da altri paesi e da altre contee; alla fine, per un paesino di meno di cinquecento anime, i voti validi sono stati quasi ventitremila. Quando invece il candidato è un essere umano, che sia Donald Trump o Kanye West, l’affluenza è più bassa anche se si vota gratis. E questa è la notizia.

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