bandiera bianca

Di Maio sì che sa come "valorizzare" il M5s

Antonio Gurrado

Il ministro degli Esteri vuole destinare i futuri ex parlamentari grillini ad alti incarichi nei consigli regionali e comunali. Forse seduti sugli scranni di Rende o di Tortona fanno minor danno

Pare che Luigi Di Maio stia progettando di valorizzare i futuri ex parlamentari del MoVimento 5 Stelle destinandoli ad alti incarichi da consiglieri nelle Regioni e nei Comuni, dove potrebbero sfruttare appieno l’esperienza maturata a Montecitorio o a Palazzo Madama. Ordunque è indicativo l’utilizzo di quel termine – valorizzare – per definire ciò che a noi comuni mortali potrebbe apparire un demansionamento. A rigor di logica, e di vocabolario, può significare due cose: o che il ruolo di consigliere regionale/comunale è più rilevante di quello di deputato/senatore, e difatti chi accede alla periferia da Roma sta godendo di una promozione che lo valorizza; oppure che i futuri ex parlamentari grillini hanno una caratura tale che, seduti sugli scranni dell’Umbria o del Molise, di Rende o di Tortona, fanno minor danno – pardon, ricoprono un ruolo più confacente al loro profilo politico, un incarico che li valorizza.

 

A meno che Di Maio non stia indorando la pillola e dettando una nuova narrativa a tutto un popolo di valorizzati: laureati che friggono patatine nei fast food, ricercatori che insegnano alle medie, letterati costretti a scrivere gratis, precari che arrotondano facendo i rider, imprenditori che chiudono l’azienda, impiegati pubblici che sbrigano le pratiche dei colleghi, contribuenti che lavorano per pagare redditi di cittadinanza. Ma non voglio pensare che sia così; altrimenti dovrei augurare al Ministro degli Esteri un radioso futuro in cui venga valorizzato anche lui, magari come vigile urbano a Pomigliano d’Arco.

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