Caino uccide Abele (dett.), dipinto di Tiziano Vecellio, realizzato nel 1543-1545 circa e conservato nella Basilica di Santa Maria della Salute a Venezia

Un filo lungo mille e quarantotto chilometri

Antonio Gurrado

Da Busto Arsizio a Manduria, la cronaca nera ormai non evoca nemmeno più il ritorno del taglione, si limita a sottintenderlo. La voglia di vendetta, che però non raddrizza i torti

Un filo lungo mille e quarantotto chilometri congiunge due storie estranee. A Busto Arsizio, provincia di Varese, il tribunale ha condannato a sette anni e otto mesi una donna rea di aver sfregiato il proprio ex gettandogli in viso dell’acido. A Manduria, provincia di Taranto, sta per arrivare (e magari arriva mentre scrivo) la sentenza nei confronti di adolescenti accusati di aver torturato un signore minorato mentale e di averne causato la morte. Il filo che lega queste storie correndo per mille e passa chilometri sembrerebbe essere la sete di sangue che serpeggia sui giornali; sete educata, espressa in termini impeccabili o anche fioriti, cosa ben più grave poiché implica che è ormai divenuta un sentimento accettabile in società.

  

Da Busto Arsizio qualcuno non si trattiene dal trovare troppo lieve la condanna e dà manforte alla vittima nel sostenere che casi simili sono stati puniti con detenzioni più estese. Da Manduria qualcuno evoca pene iperboliche per la gang e un articolo del Corriere, dorsetto pugliese, arriva ad argomentare liricamente che la condanna dei giovani torturatori non solo restituirà dignità alla vittima ma la farà risorgere.

 

Da Busto Arsizio a Manduria, dall’Alpe a Sicilia, dal Manzanarre al Reno, compìti articoli di nera ormai non evocano nemmeno più il ritorno del taglione, si limitano a sottintenderlo. Non si accorgono che il vero filo che percorre quei mille e quarantotto chilometri è in realtà qualcosa di molto diverso dall’esigenza di una punizione esemplare o dall’istinto vendicativo. È il tentativo di ignorare che, purtroppo, non ci potrà mai essere sentenza tanto aspra da ricostruire un viso o da far risorgere un uomo.

Di più su questi argomenti: